I pirati tornano in azione nel mare Arabico. Ma non è un film. Una motonave italiana, la "Rosalia D’Amato", è stata attaccata e sequestrata mentre navigava nel mare Arabico, trecento miglia ad est dell’isola di Socotra. La nave, di proprietà dei fratelli D’Amato, conta su un equipaggio di 22 persone, di cui sei italiani. L’attacco è avvenuto alle 4 del mattino - ora italiana - con due diversi barchini. Nessun colpo è stato sparato dai pirati durante il sequestro, ha assicurato la Guardia costiera che riferisce anche delle buone condizioni dell’equipaggio, 6 italiani e 16 filippini.
L’imbarcazione, 4.562 tonnellate, lunga 74 metri, sta attualmente navigando a largo delle coste somale, monitorata da una nave da guerra turca impegnata nella missione anti pirateria della Nato. Per il comandante Carlo Miccio, della Perseveranza Spa, compagnia alla quale appartiene la Rosalia, sarebbe impossibile prevedere un attacco pirata lì, dove la nave italiana è stata sequestrata. "Ho parlato con il comandante della nave che mi ha detto che stanno tutti tranquilli, che l’equipaggio sta bene", dice Miccio: "Il sequestro è avvenuto all’altezza del Corno d’Africa, a nord della Somalia, dove c’è il corridoio Yemen-Oman. Si sa che quelle rotte sono pericolose e infatti si percorrono a quanta più distanza possibile dalle coste. Ma è tutta l’area indiana, l’Oceano Indiano ad essere pericolosi. La nostra navigazione era diretta per l’Iran, per cui non eravamo sotto costa somala. Ma queste rotte sono imprevedibili".
La Rosalia D’Amato "si trova a distanza ancora non breve da una nave militare italiana" in avvicinamento, ha riferito il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a margine di una cerimonia in Campidoglio.
Sembra che la motonave "si stia dirigendo verso la Somalia - ha aggiunto il ministro - ma le notizie sono ancora non complete. La nave militare italiana era già lì ed ora si sta dirigendo sul punto per capire la situazione".
Sorgono le seguenti considerazioni: Il filmato trasmesso era autentico o si trattava di "repertorio" ? Se la ripresa è autentica si chiede al comandante della petroliera il perché ha fatto calare la scaletta sulla fiancata della nave per favorire la salita a bordo di quei quattro ,o 40 che fossero stati, fanatici baluba. Al nostro Ministro della Difesa ,il perché - a meno di segrete ragioni di Stato inconfessabili - sia possibile che si verifichino piraterie del genere solamente a carico di navi italiane.Sarei curioso di sapere cosa sarebbe accaduto se quella petroliera avesse battuto bandiera U.S.A., Inglese, oppure Tedesca,o di qualsiasi altro Stato delle Banane. Ringrazio. V. Ballarini ROMA. Classe 1927.
Che megafessi!
Questa sinistra sta condannando il Paese alla regressione ancor oggi che non sta al governo.Figurarsi se entrasse nella stanza del bottoni!
Aria!
ma grido68 e #7 hanno ragione: com'è possibile?
caro direttore: una bella inchiesta su perché i barchini dei pirati non vengano mandati a fondo credo ci voglia.
un sequestro sono bei soldi dalle assicurazioni e/o una bella perdita in bilancio dell'armatore. o no?
Oggi siamo preoprio andati sottoterra. Ecco perché la banda Militare della nostra Marina non suona pià "La ritirata" famosa marcia che ,in alri tempi mandò a fondo barchette come la Viribus Unitis, nel porto di Pola e la Corazzata Santo Stefano a Premuda riscattando Lissa.
Oggi, - Italia poveraccia - quattro "baluba" su una "gondoletta" si permettono di assalire e sequestrare una sventola di natante di tal fatta.
Sicuramente i nostri "marittimi" ed i nostri "marinai" avranno ordini ben precisi di calarsi le braghe in casi come quello accaduto anzichè mandarli all'altro mondo: loro e il loro natntino. Il Comandante Luigi Rizzo e tuttti i tanti altri marinai e marittimi italiani che dormono in fondo agli oceani per aver difeso l'onore della Patria si rotoleranno in quei fondali che ora sono la loro tomba.
Sorgono le seguenti considerazioni: Il filmato trasmesso era autentico o si trattava di "repertorio" ? Se la ripresa è autentica si chiede al comandante della petroliera il perché ha fatto calare la scaletta sulla fiancata della nave per favorire la salita a bordo di quei quattro ,o 40 che fossero stati, fanatici baluba. Al nostro Ministro della Difesa ,il perché - a meno di segrete ragioni di Stato inconfessabili - sia possibile che si verifichino piraterie del genere solamente a carico di navi italiane.Sarei curioso di sapere cosa sarebbe accaduto se quella petroliera avesse battuto bandiera U.S.A., Inglese, oppure Tedesca,o di qualsiasi altro Stato delle Banane. Ringrazio. V. Ballarini ROMA. Classe 1927.