Oncologi Comunicano via internet per diagnosi e cura dei tumori rari

Un convegno scientifico di altissimo livello ha riportato all’attenzione di tutti i tumori «rari», così definiti per la loro incidenza: cinquanta o meno di cinquanta ogni centomila. Il convegno, organizzato a Milano dall’Istituto dei Tumori in collaborazione con Novartis Oncology, ha preso in esame i più recenti sviluppi clinici e scientifici di queste neoplasie.
Paolo Casali dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha sottolineato che è in corso un progetto europeo RareCare, che dovrebbe diventare uno strumento di lavoro importante per gli esperti. Infatti, come ha proseguito Filippo de Braud, dell'Istituto Oncologico Europeo di Milano, mentre la diagnosi, l'intervento chirurgico e l'eventuale radioterapia sono garantite, le terapie mediche per i tumori rari non sono prescrivibili. Ci sono alcune aperture ma la materia è ancora incerta. Paolo Dei Tos, anatomo-patologo dell'ospedale di Treviso, ha voluto ricordare che anche l'approccio di queste patologie deve cambiare e ha sottolineato anche il ruolo del patologo che accanto alla diagnosi istologica è spesso chiamato a dare indicazioni relative alla prognosi e in molti casi agevola il percorso clinico-terapeutico.

Il convegno milanese ha anche illustrato un progetto di notevole interesse: la Rete nazionale tumori rari, che attraverso un'interconnessione telematica, assicura una collaborazione permanente fra oltre cento centri oncologici italiani, con lo scopo di condividere procedure diagnostiche e terapeutiche, riducendo così enormemente il fenomeno della migrazione sanitaria, permettendo ai pazienti di beneficiare di diagnosi e terapie aggiornate.

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