Opa Bnl, Bankitalia ultimo ostacolo Unipol tenta l’affondo

Consorte vuol concludere entro l’anno e lavora sul prospetto che dovrà tornare alla Consob

da Milano

Ultimo ostacolo per le mire di Unipol verso Bnl. Nel quartier generale di Via Stalingrado si lavora per fare scattare l’offerta entro la fine dell’anno ma il dossier è ora al vaglio di Bankitalia cui spetta il potere di dare via libera definitivo all’Opa che propone 2,7 euro per ogni titolo di Via Veneto.
Punto di partenza è l’esame dell’Isvap sugli aspetti assicurativi del matrimonio che Bankitalia dovrà ora fare combaciare con i risvolti bancari e la verifica che Unipol disponga dei mezzi necessari per conquistare una società di dimensioni maggiori della propria (la capitalizzazione di Bnl è di 8,26 miliardi).
Per superare l’ostacolo in questi ultimi 100 giorni l’amministratore delegato Giovanni Consorte ha chiuso un aumento di capitale da 2,6 miliardi e apportato numerosi ritocchi all’offerta così da migliorarne la solvibilità. Quella che si apre oggi o la prossima potrebbe quindi essere la settimana decisiva per Unipol che, una volta ottenuto l’assenso di Palazzo Koch, dovrà integrare il prospetto e tornare a sottoporlo alla Consob. La normativa prevede un tempo tecnico di 15 giorni ma la Commissione presieduta da Lamberto Cardia sembra intenzionata a fare in fretta come peraltro Unipol che in questi giorni starebbe moltiplicando gli sforzi per approntare i documenti necessari.
Malgrado uno slittamento dell’Opa al prossimo anno non sia da escludere, soprattutto se Bankitalia dovesse chiedere ulteriori integrazioni all’offerta, al momento non è la strada battuta da Consorte che punta a ottenere l’assenso di Bankitalia in tempi brevi, magari entro il 18 dicembre, così da sottoporre l’Opa al mercato entro Natale o subito dopo.
L’istruttoria della Vigilanza appare tuttavia delicata anche per la necessità di verificare la stabilità del nuovo conglomerato bancario-assicurativo. Un elemento di incertezza è poi rappresentato dai rilievi formulati dall’Isvap su un’operazione infragruppo che vedeva Unipol sottoscrivere un prestito obbligazionario da 200 milioni varato a novembre dalla controllata Aurora.


Consorte avrebbe «reindirizzato» il bond verso gli investitori istituzionali ma sull’intero matrimonio continua a pesare la contrarietà più volte rimarcata dal presidente di Bnl, Luigi Abete. Che, insieme al Bilbao, ha anche contestato la stessa congruità del prezzo di 2,7 euro con cui Unipol ha spiazzato il piano degli spagnoli per impossessarsi dell’intera banca.

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