
Avrebbero sequestrato un imprenditore sottraendogli beni per oltre un milione e mezzo di euro. Questa l'accusa alla quale si aggiunge anche l'estorsione mossa dalla Procura di Brescia e dalla Guardia di Finanza nei confronti di sei persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare. In carcere sono finiti Antonio Luppino, 56enne calabrese residente a Palazzolo (Bs), Michelangelo Rodi, calabrese di 36 anni residente a Rovato (Bs), Claudio Medici, bergamasco di Costa Volpino (Bs) residente in Svizzera, 66 anni, Damiano Dell'Aglio, milanese di 60 anni e Adamo Antonio Gentile, 66enne milanese. Ai domiciliari, invece, è finito Matteo Olivari, 52enne bresciano di Bovezzo.
«Condotte delittuose emerse in un più ampio contesto connesso ad indagini di polizia economico finanziaria, finalizzate a disvelare un collaudato sistema di evasione fiscale alimentato da un circuito di fatture per operazioni inesistenti per oltre 250 milioni di euro», spiegano gli inquirenti. Sarebbero per questo state create societa operanti nel settore edile dedite alla somministrazione illecita di manodopera, operative nelle province di Brescia, Milano e Bergamo. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati oltre 2 milioni di euro. Sono complessivamente 92 gli indagati.
L'inchiesta è nata nel 2022 e ha portato alla luce la presenza sul territorio bresciano di due strutture
complementari, di cui una composta da persone legate alla cosca ndranghetista Piromalli-Molé. Nei confronti delle societa coinvolte è scattato un sequestro preventivo per una cifra complessiva pari a oltre 27 milioni di euro».
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