Un debutto fa sempre tremare i polsi. E forse il debutto de L'Acchiappatalenti, da domani per cinque puntate in prima serata su Raiuno, agiterà i sonni perfino d'una maestra d'impeccabile self control come Milly Carlucci. Non tanto per il programma in sé un format originale, una volta tanto non derivato da modelli stranieri- ma perché la novità giunge in un momento non facilissimo per l'intrattenimento Rai (leggi: chiusura anticipata dello show della Francini, imminente addio di Amadeus) aumentando per conseguenza le responsabilità della Carlucci, fra le poche figure-simbolo dell'azienda ancora saldamente insediate in viale Mazzini.
«Ma ogni volta che si parte con un progetto nuovo senti come la terra che ti brucia sotto i piedi minimizza lei, senza (apparentemente) fare una piega -. Tu arrivi col tuo programma nuovo, ancora innocente e ignaro come un bambino, e non sai come verrà accolto. Non sai nemmeno se nel pubblico c'è lo spazio mentale, per accoglierlo. Il nostro gruppo di lavoro, però, ama le sfide. E lanciarsi in nuove proposte».
Parte allora la sfida de L'Acchiappatalenti: «Un talent creato da noi, e il primo trasmesso in diretta, cosa che non capita mai nei talent fa notare Milly -. Al centro dello show cinque scopritori: Teo Mammuccari, Mara Maionchi, Francesco Paolantoni, Sabrina Salerno e Wanda Nara (che sostituisce Nino Frassica, colpito da un lutto familiare, ndr); dall'altra parte talenti sconosciuti selezionati fra più di 500, nazionali e internazionali, che questi cinque esperti, dopo una clip di presentazione, dovranno «analizzare» dal vivo per soli 15 secondi. Se scoppierà «il colpo di fulmine» fra uno di loro e il protagonista di turno, se si creerà la chimica giusta, il primo che batterà un martello da aste si «aggiudicherà» quell'artista, col quale poi dovrà esibirsi nella sua specialità: canto, recitazione e quant'altro. A stabilire il vincitore di ogni puntata, e in vista della finale conclusiva, una giuria composta da Simona Ventura, Flavio Insinna, Francesco Facchinetti. Volti abituali nei talent; e segnatamente in quelli della Carlucci. «Ma anche i grandi registi lavorano spesso con gli stessi attori spiega lei - perché ne conoscono a fondo le potenzialità. Se mi trovo bene con una persona straordinaria devo farne a meno?».
E se, dato
l'assottigliamento dei volti celebri Rai, il prossimo Sanremo lo proponessero proprio a lei? «La preparazione di Ballando mi prende tutto l'anno. Lo show di primavera idem. Un terzo colosso come ce lo infilo? Quando dormo?».
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