Ora Trichet prepara la «stretta»

Previsto per il 2 marzo un rialzo di un quarto di punto

da Milano

I mercati finanziari sono «perfettamente assennati» nel valutare nuove strette sui tassi di riferimento della zona euro. Lo ha detto ieri il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet in occasione dell'audizione al comitato Affari economici e monetari del Parlamento Ue. I rischi inflattivi sono chiaramente sbilanciati al rialzo e l'istituto centrale di Francoforte deve fare tutti gli sforzi per garantire che il rialzo del greggio non si trasferisca sui salari e sull'inflazione, ha precisato. I mercati finanziari hanno da tempo completamente «prezzato» un rialzo dei tassi europei da un quarto di punto in occasione della riunione del consiglio di giovedì 2 marzo e dall’inizio dell’anno l’euro ha guadagnato l’1% contro il dollaro. Meno chiare le prospettive per il resto dell'anno, anche se i tassi per fine 2006 sono previsti intorno al 3% dall'attuale 2,25 per cento. Per quanto riguarda lo sviluppo dei prezzi nei prossimi mesi, Trichet ha ricordato che il tasso annuale di inflazione in dicembre era al 2,2% mentre in novembre era al 2,3% e in ottobre al 2,5 per cento.

«Nei prossimi mesi però il tasso annuale di inflazione può di nuovo essere più alto nel quadro dei rinnovati aumenti nei prezzi dell’energia e di alcuni effetti base così come dimostrato dalla stima flash Eurostat per gennaio con un tasso di inflazione al 2,4 per cento».

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