(...) senza nero e fuliggine della fonderia, ma anche baciati e profumati dal caldo del sole e dallaria tersa di un bel mattino quasi estivo. Unottantina di famiglie sono state evacuate dalle 8.30 fino alle 10.30 di ieri. È stato fermato il traffico ferroviario e quello stradale. Centinaia di persone hanno seguito dal ponte sul Polcevera e lugno le vie degli operai intorno allIlva, levento eccezionale. Politici e tecnici hanno assistito allabbattimento del gasometro dal retro della Fiumara.
«Siamo stati costretti a lasciare le nostre case dicono alcuni degli abitanti di via San Giovanni DAcri per questioni di sicurezza. Non cè stata tanta polvere. Il botto ha fatto tremare marciapiedi, pavimenti e soffitti, ma a noi sta bene così. Siamo contenti da oggi cè più luce che arriva dalle finestre. Il panorama è migliore. Fino a qualche anno fa in inverno la vista dai balconi si tingeva di scuro. Adesso è tutta unaltra cosa. Speriamo che i politici siano in grado di decidere e realizzare progetti al servizio dei residenti del quartiere. È unarea immensa dove si possono trovare soluzioni differenti, ma Cornigliano da ora in poi non ci deve rimettere. Vogliamo abitare qui e vogliamo starci bene».
Il gasometro era alto 68 metri e mezzo e largo 36 metri di diametro. Era stato costruito negli anni Cinquanta e serviva a immagazzinare i gas provenienti dalla cokeria per il mantenimento in pressione dellimpianto e lutilizzo come combustibile per laltoforno, la centrale termica e le batterie. Dal 2003 era inutilizzato. I tecnici assicurano di avere prima ispezionato limpianto e di non avere trovato, come qualcuno degli abitanti del quartiere temeva, tracce di amianto o altre sostanze tossiche tali da potere produrre pericolo alla popolazione a seguito dellesplosione. Limpatto sul terreno è stato irrilevante considerato che il peso del gasometro era di circa 650 tonnellate, un quindicesimo di ognuna delle fette del silos di Ponte parodi abbattute alcuni anni fa. La demolizione è costata mezzo milione di euro. Al posto del piccolo gasometro verrà costruito un centro di attrazione per la comunità corniglianese e per i genovesi. Il progetto fa parte del masterplan presentato dalla società di Cornigliano in Comune firmato dallarchitetto Marco Casamonti.
«La chiusura dellIlva e il progetto di recupero delle aree di Cornigliano dice il sindaco Beppe Pericu sono un esempio per lItalia. Con labbattimento del piccolo gasometro abbiamo compiuto un altro passo verso la riqualificazione delle aree industriali e archiviato la fase delle fonderie costruite negli anni precedenti il conflitto mondiale e diventate inquinanti negli anni Cinquanta. Le acciaierie sono un ricordo e Genova modifica il suo aspetto salvaguardando tuttavia i posti di lavoro. Cornigliano diventa centro cittadino insieme a Fiumara e al corollario delle ex aree industriali intorno al polo dellacciaio. Genova è finalmente unita. Toccherà alle prossime amministrazioni comunali realizzare progetti di eccellenza e di recupero urbano e ambientale. Noi siamo riusciti a realizzare accordi tra mille ostacoli con una trattativa lunga, estenuante, ma che ha portato buoni frutti».
«Sotto il monte Gazzo ci abito da bambino spiega il presidente della provincia Alessandro Repetto e vedere abbattere il piccolo gasometro mi apre il cuore di felicità. È unemozione. Il panorama è diventato più azzurro. Ce lo aspettavamo da anni e finalmente siamo stati in grado di togliere lindustria inquinante che soffocava il quartiere. Verranno costruite scuole, piste ciclabili, centri di attrazione. I posti di lavoro ci sono. Del simbolo dellacciaio, ma soprattutto dellinquinamento non rimarrà niente. Effettivamente hanno vinto le donne di Cornigliano e dei quartieri circostanti».
Anche le tre ciminiere di smaltimento dovrebbero essere smantellate nei prossimi mesi. Così come il gasometro grande, quello a lato monte del piccolo, alto 98 metri e largo 51 metri di diametro, che serviva a immagazzinare i gas provenienti dallaltoforno. Con un bando di gara il cui termine scade lotto maggio per circa un milione e seicentomila euro, verrà distrutto entro fine anno grazie alla tradizionale tecnica del taglio senza la spettacolare esplosione delle microcariche.
«Da giugno dice lamministratore della Società per Cornigliano Enrico da Molo quando finisce liter burocratico per lappalto di demolizione, dovranno trascorrere 161 giorni. Poi anche laltro gasometro sarà abbattuto.
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