Oristano, bomba esplode al palazzo di Giustizia

Daniele Casale

da Oristano

Ha tremato forte il Palazzo di giustizia di Oristano. La bomba collocata nei garage ha svegliato tutta la città ieri all'una del mattino. Un boato fortissimo, che ha accartocciato le serrande del sottopiano dove si trovano le auto di servizio dei magistrati. Torna in grande stile, a suon di gelatina e esplosivo, l'allarme terrorismo in Sardegna e questa volta è stata presa di mira Oristano, uno dei centri considerati tra i più tranquilli dell'Isola. Una città, peraltro, dove gli attentati si erano fermati nel Natale del 2003, quando un ordigno aveva fatto saltare l'ingresso dell’ufficio del senatore Ignazio Manunza e un altro non era esploso a casa del presidente della Provincia Mario Diana. Tutti e due erano stati rivendicati dai Nuclei proletari per il comunismo. L'attentato al tribunale è stato messo a segno nella notte tra lunedì e martedì, intorno all'una meno un quarto. Illesa, per fortuna, l'anziana vedova del custode dell'edificio, Delia Muggianu, che dormiva in un piccolo appartamento.

Una bomba quasi annunciata quella di due notti fa: il 2 giugno, festa della Repubblica, due inquietanti telefonate alle redazioni locali dei quotidiani L'Unione Sarda e La Nuova Sardegna avevano anticipato che di lì a pochi giorni ci sarebbero state azioni dimostrative.

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