«È ormai finita l’epoca degli estremismi, ma c’è chi non s’arrende»

Vicesindaco Mauro Cutrufo, le polemiche sui fatti della Sapienza e sulla strada da intitolare a Giorgio Almirante hanno surriscaldato l’avvio della giunta Alemanno. Qual è il suo giudizio?
«È un dibattito che va inquadrato alla luce del discorso di insediamento pronunciato dal sindaco lunedì scorso. Un intervento dai profondi contenuti politico-culturali che purtroppo a tanti sono sfuggiti e che personalmente, da erede della tradizione Dc, ho apprezzato molto».
Per quale motivo?
«Perché con la sua proposta di intitolare una strada a figure come Fanfani, Craxi, Berlinguer e Almirante, Alemanno ha di fatto chiuso un periodo storico di opposti estremismi raccogliendo, in un’ottica contemporanea, la storia positiva della prima repubblica: un periodo al quale dobbiamo riconoscenza. E le critiche che hanno seguito le sue parole, così come i commenti sulle violenze all’università, mi sono apparse come tentativi di aggredire, e con uno stile vecchio, un’interpretazione così innovativa al fine di ridurne il significato».
Si riferisce al presunto clima di intolleranza che secondo alcuni esponenti del centrosinistra regnerebbe a Roma dopo la vittoria di Alemanno?
«Gli italiani che votano oggi sono figli della prima repubblica e non del terrorismo di destra e di sinistra o, peggio ancora, dell’antisemitismo. Quello attuale è un centrodestra europeo, lontano da certi retaggi ai quali tuttavia qualcuno si vuole aggrappare per attribuirgli un’etichetta che invece non esiste».
Anche Veltroni ha accusato la destra di minimizzare l’episodio della Sapienza e ha attaccato duramente Forza Nuova...
«Nella stessa ottica, a Veltroni potrei rispondere che Forza Nuova non siede in Campidoglio, al contrario di figure come Andrea “Tarzan” Alzetta».
Quindi...
«Al di là delle polemiche, rimane il dato più significativo dell’intervento di Alemanno: finite le ideologie ora la buona politica è quella che tenta di offrire risposte concrete ai problemi dei cittadini senza tuttavia perdere il suo spessore culturale. Che si costituisce parte civile, come farà il Comune, per il raid del Pigneto e per l’incidente di via Nomentana ma allo stesso tempo non dimentica un’elaborazione intellettuale sui nomi delle strade».
E in tal senso la Dca quale contributo apporterà?
«Noi, all’interno del Pdl, siamo per la nascita del partito unitario. Una scelta ribadita anche dal vertice di martedì tra i nostri vertici e Carlo Giovanardi.

Un partito da costituire in tempi brevi e dopo una discussione sulle regole in cui chiediamo di essere coinvolti. Ma per farlo occorre che An e Fi decidano in fretta avviando un confronto che invece, specie a Roma, sembra essersi arrestato».

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