Stefano Vladovich
Armi in pugno è stato costretto a consegnare il portafogli, poi gambizzato con 6 colpi esplosi da distanza ravvicinata. È stato operato durgenza Luis Antonio M.B., cittadino cileno di 27 anni con precedenti penali, ferito al ginocchio sinistro da uno dei proiettili esplosi probabilmente da unarma semiautomatica in piazza Gasparri, nel cuore di Nuova Ostia. Il fatto è accaduto attorno alla mezzanotte di domenica, quando tra i giardini pubblici e i palazzoni popolari non gira più anima viva. Una rapina particolarmente violenta, un regolamento di conti o una vera e propria «esecuzione» di stampo mafioso? Luomo, secondo la ricostruzione degli agenti del XIII Commissariato, è stato soccorso da alcuni residenti, intervenuti subito dopo gli spari, e trasportato allospedale Grassi a bordo di una Fiat Tipo blu. I sanitari, però, sono riusciti a intravedere appena la targa dellauto. La macchina, ritrovata poco dopo parcheggiata in via Tagaste, a meno di un km dal luogo dellagguato, apparteneva a un 66enne romano, anche lui pregiudicato, che lavrebbe ceduta a un sudamericano tempo addietro. Il cileno, prima di entrare in sala operatoria per lestrazione del proiettile, ha riferito ai poliziotti di essere stato avvicinato da una coppia di albanesi, sconosciuti, che lo avrebbero minacciato di morte se non avesse consegnato loro il portafogli con i soldi. A quel punto, per assicurarsi la fuga, avrebbero fatto fuoco contro di lui. Spiegazione che convince solo in parte gli agenti di via Genoese Zerbi, alle prese con un caso tuttaltro che semplice. Un episodio che qualcuno considera un vero e proprio atto di guerra fra malavitosi in lotta fra loro per il controllo del territorio, magari legato al traffico della prostituzione. E mentre le condizioni del ferito migliorano (per i medici se la caverà con un prognosi di 30 giorni), al vaglio degli inquirenti le impronte digitali e altri elementi rinvenuti allinterno della Tipo. Per il momento i commenti sono «abbottonati»: «Dobbiamo aspettare gli esami di laboratorio sulle tracce di sangue e sulle varie impronte rilevate nellauto - dicono a denti stretti - nonché gli esami balistici sulle ogive conficcate a terra per stabilire se quellarma è stata utilizzata in passato per compiere altri attentati».
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