Ostia come Monaco: sparita la casa ereditata da An

Un nuovo caso immobiliare. L'ex An Buontempo denuncia: "Una signora mi lasciò 90 metri quadri. Li 'girai' al partito e non si sa più nulla"

Roma - Certo, Ostia non è Montecarlo. Ma nel quartiere balneare di Roma c’è un altro caso Colleoni: una casa donata da una militante ad An con modalità molto simili a quella di boulevard Princesse Charlotte ereditata dal partito allora di Gianfranco Fini dalla nobildonna. Un appartamento di circa 90 metri quadri il cui valore attuale può stimarsi sui 300mila euro. La differenza tra le due storie sta nel fatto che mentre il quartierino monegasco è ora nella disponibilità di Giancarlo Tulliani, cognato «di fatto» del presidente della Camera, dell’appartamento ostiense semplicemente non si sa più nulla. Tranne il fatto che non è più di An.

La vicenda la rivela Teodoro Buontempo, presidente della Destra, che della cessione fu in qualche modo protagonista. Buontempo non è un personaggio qualsiasi sul litorale romano. «Io ero il punto di riferimento della destra a Ostia e avevo un rapporto diretto con gli elettori. Per questo negli anni Novanta, in una zona dove la sinistra si attestava sul 60-65 per cento dei voti e la destra aveva scarsissima forza, riuscii a prendere per tre elezioni politiche consecutive con il sistema maggioritario il 50-52 per cento. Diventai così per tre legislature il deputato di Ostia, cambiando la storia del quartiere, che oggi è infatti governato dal centrosinistra». Merito di un rapporto con il popolo che a Roma è considerato da sempre proverbiale. Ed è proprio a questo spendersi per la «ggente» che Buontempo deve l’incontro con una donna assai generosa. «Siamo intorno al 1995 - rivela Buontempo -. Una signora mi disse che voleva donare una casa al partito. Per la verità lei avrebbe voluto donarla direttamente a me, ma io rifiutai. E il partito fece il rogito». La casa passa quindi ad Alleanza Nazionale, appena nata dalla cosiddetta svolta di Fiuggi. «Come tutti gli altri beni - prosegue Buontempo - questo immobile doveva diventare una sede o essere utilizzato per attività di An. E invece non se n’è saputo più niente. È entrato nel calderone di quella immobiliare che allora fu fondata per gestire il patrimonio e poi ho la quasi certezza che sia stata venduta».

Della casa donata dalla benefattrice di Ostia Buontempo un po’ non vuole, un po’ non può (causa tempo trascorso) ricordare di più. «Il nome della signora non lo farò anche per rispetto degli eredi», taglia corto. Riusciamo a scoprire con un po’ di pressing che la casa si trova in una zona tra Nuova Ostia, la periferia del quartiere, e il centro storico, e quindi con una valutazione immobiliare intermedia. Considerando che, in base alle cifre fornite dalle agenzie immobiliari, a Ostia il mattone vale tra i 3.000 e i 3.500 euro a mq e considerando che la casa Buontempo la ricorda grande «circa 90 metri quadri», ne deriva un valore attuale tra i 270mila e i 315mila euro, che non sbaglieremmo certo di molto a collocare quindi sui 300mila euro.

Di sicuro secondo Buontempo - che di immobili qualcosa capisce dal momento che è assessore alla Casa della giunta Polverini nel Lazio - quell’appartamento di Ostia, così come casa Tulliani a Montecarlo, dovrebbe tornare alla famiglia di chi l’ha donata. Causa tradimento. «Per il patrimonio di An - avverte Buontempo - accadrà quello che sta accadendo per le Ipab.

Anche in quel caso delle famiglie benemerite hanno lasciato un bene sottratto agli eredi con una finalizzazione: non udenti, non vedenti, orfani, vedove, a cui corrispondono vari istituti. Nel momento in cui non viene rispettata la destinazione d’uso il bene ritorna ai legittimi eredi, come infatti sta accadendo». Anche le opere pie condannano Fini.

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