I cocktail sono amati a tutte le età, ma quali sono più adatti agli over 60? Per chi è attento alla salute, come proprio i senior, è solitamente consigliabile un long drink dal quantitativo di alcol ridotto, magari diluito con altre bevande analcoliche. Tuttavia, anche per gli over 60 di tanto in tanto un cocktail è ammesso.
Ma cosa spinge verso il consumo di queste bevande? Ci possono essere fattori culturali o legati alla moda, oltre naturalmente a preferenze personali. Di seguito, i 10 cocktail più gettonati fra i senior.
Tequila Sunrise
Si tratta di un cocktail originario degli Stati Uniti: negli anni '30 il barman Gene Sulit lo creò per un cliente che gli raccontò delle emozioni provate nell’ammirare l’alba sul deserto. Si prepara con:
- una parte di tequila,
- due parti di succo d’arancia,
- una spruzzata di granatina.
È anche bello da vedere, perché i tre ingredienti creano una sfumature di colore dall'arancione acceso al giallo brillante.
Blue Lagoon
È un cocktail che affonda le sue radici negli anni ’80, ma la paternità è oggetto di una contesa che perdura da decenni. Si prepara mescolando:
- una parte di vodka,
- due parti di limonata,
- ghiaccio,
- una spruzzata di blu curaçao.
Quest’ultimo, un tipo di triple sec, conferisce il tipico colore azzurro che dà il nome alla bevanda, il cocktail della laguna blu.
Rum Punch
È uno di quei cocktail che si presta a variazioni fantasiose, anche se ci sono degli ingredienti che non cambiano mai: il ghiaccio - perché è un cocktail shakerato - e i succhi di frutta (limone, arancia e ananas). Il succo rappresenta i due terzi del drink, mentre un terzo è costituito da rum: chiaro, scuro o al cocco. Il drink prevede:
- due parti di succo di limone;
- due parti di succo d'arancia;
- due parti di succo d'ananas;
- una parte di rum chiaro;
- una parte di rum scuro;
- una parte di rum aromatizzato.
C’è chi aggiunge uno spruzzo di analcolica granatina, mentre chi lo vuole caricare un po' ci aggiunge un assaggio di cognac. Varianti a parte, è uno dei grandi classici del tiki, un fenomeno culturale che ha dato vita ai tiki bar, luoghi traboccanti di atmosfere tropicali.
Piña Colada
Un altro long drink, in questo caso originario di Puerto Rico. Contiene;
- tre parti di succo d'ananas, meglio se fresco,
- due parti di rum chiaro,
- una parte di latte di cocco.
Si può aggiungere del ghiaccio, inoltre si possono usare ciliegie al maraschino per guarnire.
Margarita
Si tratta di un sour drink, cioè di una bevanda che contiene un distillato alcolico, succo di lime e limone e un altro ingrediente dolce. Si prepara unendo insieme;
- ghiaccio;
- due parti di tequila;
- una parte di succo di lime o limone;
- una parte di triple sec.
Sul bordo del bicchiere - che prende il nome di coppa Margarita - si cosparge del sale.
L’origine del cocktail è dubbia: è molto probabile che sia messicano ma c’è chi ne rivendica la paternità in California. Quel che è certo è che ne esistono numerose varianti con l’aggiunta di frutta, come banana o fragola: forse il più celebre è il dolcissimo margarita mango.
Sex on the Beach
Coloratissimo e talvolta calibrato su gradienti di colore in base agli ingredienti, questo cocktail è di origine statunitense. Prevede:
- due parti di vodka liscia;
- una parte di schnapps alla pesca;
- due parti di succo d’arancia;
- due parti di succo di mirtillo.
Fu creato negli anni ’80 in seguito a un contest per la commercializzazione dello schnapps alla pesca.
Martini Cocktail
È un grande classico italiano: è probabilmente il più alcolico tra queste proposte, ma è difficile resistere al fascino senza tempo di questo cocktail. Non contiene ingredienti analcolici, ma:
- una parte di vermouth bianco (come per esempio il Martini bianco);
- 6 parti di gin.
Viene guarnito di solito con un’oliva verde all’interno, magari anche farcita, oppure con un twist di limone o una cipollina sottaceto. Questa variante può dipendere anche dal tipo di gin che si usa.
Alexander
C’è chi lo consuma come dessert, tanto è dolce e da assaporare lentamente. Contiene:
- una parte di cognac;
- una parte di panna fresca;
- una parte di crema di cacao.
Viene guarnito con una spolverizzata di noce moscata. Anche qui la paternità è dubbia e a contendersela sono Stati Uniti e Inghilterra. La leggenda più nota la collega a un barman chiamato Troy Alexander.
Cosmopolitan
È il cocktail delle fan senior di “Sex & the City”, serie che l’ha sdoganato un po’ in tutto il mondo. Anche se non ha bisogno di presentazioni: pare sia nato negli anni ’80 negli Stati Uniti dalla barlady Cheryl Cook, che creò involontariamente un drink dal gusto molto amato dalle donne. Si prepara con;
- due parti di vodka;
- due parti di mirtillo rosso;
- una parte di Cointreau;
- una parte di succo di lime;
Gli ingredienti vengono shakerati con il ghiaccio.
Zombie
Chiude la lista un altro grande classico del tiki, inventato proprio dal padre di questo fenomeno culturale: Donn Beach. Richiede tre tipi di rum, succo di lime, falernum, con qualche spruzzo di granatina, Angostura e Pernod.
E il Don’s Mix, inventato appunto da Beach, del quale non si conosce la ricetta. Non si può quindi preparare in casa questo cocktail, ma lo si può ordinare in qualunque tiki bar in tutto il mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.