Ozpetek: «Un film per farvi piangere pensare e ridere»

Il regista parla di «Saturno contro»: «Stefano Accorsi mi ha telefonato in lacrime dopo aver letto il copione»

Lucio Giordano

da Taormina

Le riprese del suo nuovo film, sulla generazione dei trenta-quarantenni, Saturno contro, inizieranno il 29 agosto a Roma. Uno pensa: Ferzan Ozpetek, il regista di Cuore sacro e Le fate ignoranti, incontrato a Taormina dove è uno dei giurati del premio cortometraggi Nokia, a quarant’anni ha deciso di prendersi i suoi tempi. Vuole magari andare in vacanza per poi battere il primo ciak. Macché. La motivazione è un’altra. Essendo un acquario, fino al 10 agosto avrà Saturno contro. Appunto. E allora non si muove per non incorrere negli strali astrali.
Lei, per caso, è uno di quelli che non esce di casa senza prima aver dato uno sguardo all’oroscopo sui giornali?
«No. Però ogni anno mi faccio leggere il quadro astrale da una persona esperta. E quando ritorno ad Istanbul, il Paese nel quale sono nato, mi sottopongo al rito dei fondi di caffè».
Non sarà anche superstizioso?
«Eccome. In tasca porto sempre due, tre cornini portafortuna, altri amuleti e compagnia cantante».
Non passa sotto le scale, il 17 che porta sfortuna... Ho capito. I suoi attori magari li sceglie attraverso la cabala.
«Certo che no. Però non faccio mai provini, vado a sensazioni. Incontro gli attori, ci parlo e, se dopo un po’ sento le vibrazioni giuste, li scritturo. Con Stefano Accorsi e Margherita Buy, due dei protagonisti del mio film, ero comunque avvantaggiato dal fatto di averci già lavorato insieme. E Faletti e Favino li considero due grandi attori».
Per quanto riguarda invece Ambra Angiolini, l’altra protagonista del film?
«L’ho conosciuta a Lecce un anno e mezzo fa, nel corso di una premiazione. Mi sono avvicinato a lei un poco prevenuto, ma mi è bastata una manciata di minuti per cambiare parere. Ambra è una donna intelligente, sensibile, una bravissima conduttrice: vedrete, sarà anche una sorprendente attrice».
È vero che leggendo la sceneggiatura a Parigi, Stefano Accorsi, per quanto si è commosso, le ha telefonato in lacrime?
«Non solo lui. Nel mio film si ride, si pensa molto, ci si commuove. Spero solo di rendere al meglio la sceneggiatura».
Tiriamo giù le carte, Ozpetek. Di cosa parlerà Saturno contro, che ha già la distribuzione della Medusa e che dovrebbe uscire nel febbraio del prossimo anno?
«È la storia di un marito e di una moglie, Stefano Accorsi e Margherita Buy, e del loro gruppo di amici sui trenta-quarant’anni. Un evento drammatico che coinvolge uno dei protagonisti sconvolgerà la vita di tutti. Inizierà così una strana corsa a chiedersi i perché dell’esistenza».
E lei se li chiede?
«Da qualche anno molto spesso. Ma non riesco a trovare un senso alla vita. Mi domando ad esempio cosa ci sia dopo la morte e se del mio cammino sulla terra lascerò traccia».
Come mai ha voluto intitolare il film Saturno contro?
«Perché è il pianeta dei cambiamenti. Saturno ti costringe a tagliare i rami secchi, a scaricare le zavorre delle tante cose inutili della vita, dagli amici al lavoro, ti accompagna nel passaggio verso la maturità, come capita esattamente ai protagonisti del mio film».
Parla da esperto.
«Lasciamo stare, la prego. È un anno e mezzo che Saturno mi è contro! Mi costringe a guardarmi dentro, a capire quello che non va di me e mi ostacola su molte cose.

In compenso sto scoprendo diversi vantaggi in questo cambio di vita: dieci mesi fa ho smesso di fumare, faccio molto sport, ho riscoperto il valore dell’amicizia. Tra una cena con persone care e una cena di lavoro, ora non ho più dubbi: scelgo la prima».

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