Paderno in mano al centrosinistra vuol fare votare gli extracomunitari

Franco Sala

Voto agli immigrati: avanti tutta. La maggioranza di centrosinistra in plancia di comando a Paderno Dugnano è decisa ad aprire la cabina elettorale per gli stranieri. L’ordine del giorno «elaborato» dai seguaci di Fausto Bertinotti è stato sottoscritto da tutte le forze politiche dell’Unione. Il documento sarà approvato durante la prossima riunione del consiglio comunale e con ogni margine di sicurezza su questo controverso argomento l’alleanza che va dall’Italia dei Valori a Rifondazione Comunista è pronta a fare quadrato.
«Riteniamo che sia sacrosanto consentire agli extracomunitari, che risiedono nella nostra città da oltre cinque anni, il diritto di esprimere il voto amministrativo. È già stato sottoscritto l’accordo – precisa Andrea Penoni, segretario di Rifondazione - da parte di tutti i partiti della maggioranza. Una volta passato il documento, affideremo l’incarico al direttore generale, in maniera da apportare le dovute modifiche allo statuto comunale». Per Penoni quello che il cartello elettorale dell’Unione a livello nazionale ipotizza nel programma merita d’essere anticipato proprio a Paderno. «Chi lavora ed è in regola – dice il segretario di Prc – deve poter esprimere la sua scelta per decidere chi dovrà amministrare».
Per Gianfranco Massetti, il sindaco diessino, seppure la questione è «delicata e complessa» dichiara tutto di un fiato «che non sono contrario che tutti i residenti nel nostro comune abbiano gli stessi doveri ma anche gli stessi diritti, compreso quello di esprime il voto. In questo modo – prosegue Massetti – si agevola il processo d’integrazione degli immigrati che abitano anche con le loro famiglie nel nostro comune».
Sulla questione la Lega Nord è pronta a dar battaglia. «Dico una cosa ampiamente risaputa – esordisce Gianluca Bogani, capo gruppo del Carroccio in consiglio comunale -. Noi siamo decisamente contrari a questa soluzione. Dopo cinque anni gli extracomunitari non sono ancora in grado di comprendere in modo compiuto il nostro modello politico. In ogni caso, questa “trovata” non era nel programma della maggioranza.

Si tratta di una scelta populista e di chiaro sapore propagandistico per ottenere qualche voto per il loro schieramento». Gli uomini Bossi sono pronti a fare battaglia in consiglio comunale e se non bastasse, aggiunge Gianluca Bogani, «raccoglieremo le firme per indire un referendum. Così vediamo cosa ne pensa realmente la gente».

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