Padre Pio diventa cartoon contro il Demone della notte

Nel film per bambini la figura del santo è molto realista. Incasso a favore del nuovo santuario

Andrea Tornielli

da Milano

Padre Pio da Pietrelcina, il frate con le stimmate, il «santo del Gargano» che Giovanni Paolo II ha voluto proclamare prima beato e poi santo, non è certo un personaggio da fumetto: troppo scomoda la sua figura, troppo esigente, così impastata di una fede antica, fatta di rosari, penitenze, preghiera. Padre Pio non è un personaggio facile da idealizzare o banalizzare, così come spesso avviene nelle trasposizioni televisive e cinematografiche. Un rischio ancora più incombente, nel caso si volesse trasformare la storia della sua vita in un film d’animazione, in un cartone animato dedicato ai ragazzi.
Bisogna dare atto ad Orlando Corradi, Jang Chol Su e Luciano Scaffa, autori di Padre Pio, il film d’animazione in uscita nelle sale italiane il prossimo 5 maggio, di essere riusciti a «trasferire» molto del santo del Gargano nel loro cartone animato, presentato ieri pomeriggio in anteprima alla stampa in un cinema milanese. Parte del ricavato del film e dell’home video che uscirà fra qualche mese, andrà a sostenere il progetto «San Pio da Pietrelcina opera della chiesa» e servirà a contribuire agli allestimenti interni del nuovo santuario da poco inaugurato a San Giovanni Rotondo.
Il cartone animato, prodotto da «Mondo TV» e distribuito da «Moviemax» racconta tutta la vita del frate, a partire dall’infanzia, quando il piccolo Francesco Forgione era già tormentato da visioni demoniache ma anche deciso a seguire la vocazione e a farsi frate. Nonostante la salute malferma – i medici erano convinti che non potesse sopravvivere con i polmoni così malati – Francesco riesce a coronare il suo sogno, anzi la sua missione e a diventare sacerdote. Ciò che più contraddistingueva il suo operato e più colpiva chi si avvicinava a lui era l’intensità con cui celebrava la Messa e pregava. Tutto questo emerge bene dal lungometraggio, che non ci presenta una figura del frate «addolcita» né insiste troppo nel dipingerlo soltanto come un filantropo dedito al prossimo.
Certo, gli autori glissano – com’era giusto fare soprattutto rivolgendosi a un pubblico molto giovane – sulle cosiddette «persecuzioni» subite dal santo del Gargano in due riprese da parte dell’autorità ecclesiastica, limitandosi a sottolineare lo spirito di totale obbedienza con cui Padre Pio le ha vissute. Nel cartone animano viene ben raccontata anche anche la crescente fama di santità del cappuccino, che negli anni aveva trasformato il piccolo convento di San Giovanni Rotondo in un santuario meta di numerosissimi pellegrinaggi. Fin dall’inizio del lungometraggio e poi in varie scene lungo lo svolgersi della trama, viene illustrato il combattimento che fin da ragazzo il protagonista dovette affrontare con il demonio, chiamato nel film «demone della notte». Infine, nel film viene raccontato l’inizio della grande opera di Padre Pio, quella Casa Sollievo della Sofferenza che sarebbe diventata un gigantesco ospedale all’avanguardia.


Un elemento poco sottolineato dal cartone animato, è il carattere burbero e scontroso del frate con le stimmate, capace di redarguire duramente le persone che si avvicinavano a lui. Ma nel complesso bisogna riconoscere che il Padre Pio in cartone animato può permettere a bambini e ragazzi di accostarsi senza travisamenti alla sua figura.

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