Paillettes e trasgressione. Alta moda a ritmo di rock

A Parigi sfila la linea Privé ispirata alla musica: cappellini in stile Pete Doherty, cinture con la forma della mitica Fender di Hendrix

Paillettes e trasgressione. Alta moda a ritmo di rock

Parigi - Cambiare tutto perché ogni cosa resti uguale. Il principio del Gattopardo applicato all’alta moda di Parigi produce un interessante gioco delle parti tra gli stilisti. Giorgio Armani che è il più famoso di tutti: «Il mondo è cambiato anche per i ricchi, quindi la donna che si può permettere una creazione esclusiva di haute couture ha gli occhi aperti sull’epoca in cui vive. La mia collezione Privé del prossimo inverno risponde alle istanze della modernità. Le donne di oggi sono come le grandi icone del rock: forti, aggressive e piene di energia».
Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy, il più giovane tra i couturier noti a livello internazionale pensa invece che la bellezza femminile meriti l’omaggio dell’antica Grecia. Quindi immagina donne-fauno e divine creature che il mito vuole dotate tanto dell’aspetto umano quanto di quello animalesco. «Un bestiario da dea» ha detto subito dopo la sfilata che inventa un modo nuovo di utilizzare i motivi animalier nell’alta moda.

Tra questi due estremi si muove Jean Paul Gaultier, il grande visionario che ha sempre gettato uno sguardo al tempo stesso ironico e sognante sull’universo femminile. «Quanti rospi dovete baciare nella speranza di trasformarli nel principe delle fiabe?» sembra chiedere Gaultier alle donne. E in un momento di magnifica follia creativa inverte i ruoli: tutti i principi del mondo diventano principesse e viceversa con tanto di abito da sposa in pizzo d’oro per lui, mentre lei, austera e potente, siede sul trono in uniforme mentre aspetta che il suo bellissimo stupidone finisca di sfilare.
Certo non è un caso se Lady Diana è stata ricordata dai suoi principeschi figlioli con un mega concerto rock. La scossa, the quacke, l’adrenalinica musica del nostro tempo, può far uscire dal torpore qualunque cosa: la tristezza di un tragico anniversario come l’eleganza troppo rarefatta dell’alta moda.

Lo dimostra la straordinaria sfilata Armani Privé con le fenomenali crinoline che sembrano spostate di lato da un urlo furibondo di Axl Rose dei Guns’n’Roses. Che dire poi dell’abito da sera decorato da innumerevoli ventagli di vinile (il materiale dei dischi a 33 giri che hanno diviso il mondo tra Beatles e Rolling Stones) e cristalli? C’era un’impeccabile giacca di velluto nero dal seducente scollo a forma di chitarra: l’insuperabile Fender Stratocaster di Jimi Hendrix. L’effetto marsina (il capo prediletto di Adam Ant) veniva riproposto nel taglio degli abiti reso ancor più incisivo da uno spettacolare uso del colore. I toni violenti del fucsia oppure del verde fluo trovavano nuove armonie nel luccicante nero del raso. Mentre le paillettes applicate in gradazione e i ricami volutamente sfumati davano quell’aria un po’ scomposta che ha sempre reso irresistibile Courtney Love.

La vedova di Kurt Cobain ieri sera ha offerto a Parigi un concerto privato per festeggiare il successo di Givenchy. Che sta registrando significativi aumenti di business in tutte le attività del marchio e raddoppia il fatturato dell’alta moda a ogni stagione, ma con i magnifici modelli presentati da Tisci stavolta rischia di triplicarli. Erano infatti desiderabili oltre ogni dire soprattutto nel caso della giacca nera che in fondo sfuma nella macchia leopardo stampata sul pelo, nelle marsine di coccodrillo con le scaglie vere confuse tra quelle ricamate, nell’abito di piume grigie e nei superbi pantacuissard color carne sotto agli scultorei corsetti in tinta.

Principesca in tutti i sensi la sfilata di Gaultier. Con le corone di capelli, l’alta uniforme piegata al glamour degli abiti da sera e il classico tubino nero dalle spalle trasformate in mostrine da cui scendevano chilometriche frange a coprire le braccia. Una tuta da principe magiaro aveva due lunghe code di volpe azzurra al posto delle maniche.

Il completo da equitazione da mahrajà prevedeva pantaloni Jodhpur in coccodrillo e una divina camicia bianca. Mentre il mantello di velluto blu ricamato a piccolo punto e grandi cristalli era talmente bello da meritare l’incoronazione sul campo.

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