Dopo il dramma vissuto dalle persone rimaste coinvolte nel terribile nubifragio di Palermo, ecco arrivare la testimonianza di uno degli eroi che sono riusciti ad intervenire prontamente ed a mettere in salvo numerosi cittadini: si tratta dell'assistente capo delle volanti di polizia Alessio Patricolo, intervistato per l'occasione da "Repubblica".
"Abbiamo visto tutte le macchine completamente sommerse, cominciando dallo svincolo che porta verso viale Michelangelo. Quindi abbiamo dovuto fermare la macchina molto prima, procedere a piedi nell'acqua per provare a tirare fuori le persone che erano rimaste bloccate all'interno", racconta il poliziotto di Palermo. "Gente in difficoltà, gente che chiedeva aiuto, voci, il panico alle stelle".
Il pensiero va al primo dei salvataggi effettuati in quella situazione disperata."Per primo abbiamo salvato una coppia che abbiamo tirato fuori dalla macchina dopo avere infranto il vetro, dato che l'acqua era già abbastanza alta e non consentiva l'apertura delle portiere. Fondamentalmente non ci siamo focalizzati sulla coppia salvata o sulla persona salvata perchè con tutta la gente che chiedeva aiuto non potevamo fermarci sulla singola persona, ma avevamo necessità anche noi stessi di dare ascolto alle richieste che facevano anche le altre persone", ricorda l'assistente capo.
Tanti i cittadini in difficoltà, tra di loro anche numerosi bambini. "Ce n'erano parecchi, e per fortuna molti erano in braccio ai genitori. Altri erano all'interno delle macchine ancora bloccate nel traffico e quindi abbiamo cercato anche inizialmente di fare svincolare più macchine possibili, per consentire l'accesso dei soccorsi".
Il rischio ovviamente esisteva anche per coloro che sono intervenuti in aiuto delle persone in pericolo, ma in quelle fasi concitate, racconta ancora Alessio Patricolo alla giornalista, non era il primo pensiero."In quel momento non ci pensi. In quel momento l'unico obiettivo è tirare fuori più persone possibili. Quello è un pensiero che viene dopo, quando finisci tutto. Ti rendi conto di quello che hai fatto e dei rischi che hai corso".
Ad essere messo in salvo dall'agente anche Filippo La Placa, che racconta di quegli attimi terribili dinanzi ai microfoni. "Io devo ringraziare l'operatore di polizia, il signor Patricolo, per l'intervento. Sono rimasto bloccato all'interno dell'abitacolo della mia autovettura. Ad un certo punto tutti i finestrini e la macchina si è chiusa da sola. Avevo paura ad uscire. Intorno alla mia automobile giravano televisori, frigoriferi che scendevano da viale Michelangelo. Un disastro che chi non lo vive in prima persona non lo può capire. Poi è arrivato l'angelo che mi ha salvato e che mi ha detto 'Devi uscire'", spiega ancora l'uomo.
"Quando l'ho sentito ho trovato la forza per uscire dalla macchina,
perchè penso che sarei rimasto lì dentro. In quel momento non avevo la forza per reagire, ero bloccato dal panico all'interno della mia automobile. Quelle parole mi hanno dato la forza per riuscire a mettermi in salvo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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