La Sicilia pensa ad una propria compagnia aerea contro il caro-voli nazionale

"Aerolinee Siciliane" è pronta a decollare in caso di mancata continuità territoriale nelle tariffe aeree per i residenti. Dal 2020, intanto, ci sarà l'introduzione delle tariffe sociali

La Sicilia pensa ad una propria compagnia aerea contro il caro-voli nazionale

La Sicilia lavora alla propria indipendenza sui cieli con una compagnia aerea siciliana. E' questo il regalo che la Regione vorrebbe fare ai propri residenti che, come accaduto soprattutto in questo periodo natalizio dove i prezzi sono schizzati alle stelle, vengono penalizzati dal caro-voli tutte le volte che devono rientrare o partire dall'Isola.

La continuità territoriale che non c'è

Come riporta il quotidiano Lasicilia.it il progetto, suggestivo ma complicato, non è nuovo e nasce dal pessimismo sulla continuità territoriale che, rispetto alla Sardegna, in Sicilia non si riesce ad attuare. Con il Viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri, il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci condivide lo scetticismo sull’applicabilità del sistema sardo in Sicilia per gli aeroporti di Catania Fontanarossa e Paleremo Punta Raisi. "Per ragioni geografiche legate alla distanza minima dalla terraferma e per la rigidità delle regole comunitarie sugli aiuti di Stato - argomenta il governatore - la battaglia sulla continuità territoriale, che combatteremo fino in fondo, sperando che sia condivisa anche dal governo nazionale, potrebbe essere molto lunga e infine perdente".

L'idea è quella di un “modello Sardegna” con un vettore che si aggiudica una gara su alcune tratte (l’ipotesi riguarda Catania e Palermo in collegamento a Roma e Milano) da gestire con tariffe fisse per i siciliani.

In attesa che l’iter si perfezioni (o no), il 2020 sarà comunque l’anno della sperimentazione delle tariffe sociali con una misura inserita nella legge di bilancio: sconti ad alcune categorie (studenti, lavoratori con reddito personale sotto i 20mila euro, disabili e viaggiatori per ragioni di salute).

Aerolinee Siciliane

Se la territorialità non dovesse andare a buon fine, l'idea è quella di una compagnia aerea siciliana con la Regione socia al 50% (ma anche al 49 o al 51%, in base all’assetto scelto), per vincere una volta per tutte, con tariffe davvero low cost per tutti i cittadini residenti nell’Isola, la guerra contro il caro-voli. Sul tavolo di Palazzo d’Orléans, da quasi due anni, c’è il dossier “Aerolinee Siciliane”, frutto del lavoro dell’ex patron di Air Sicilia, Luigi Crispino. Ma a Palermo, dopo un iniziale entusiasmo, si registra una certa freddezza. Non tanto sull’idea, quanto sui promotori.

Nello Musumeci ha rilanciato un’idea a cui è molto affezionato, quella di "una società mista in cui il pubblico garantisca i prezzi calmierati per i siciliani" ed i privati, che "non devono essere necessariamente solo espressione di compagnie aeree o gruppi del settore perché mi piacerebbe anche coinvolgere imprenditori siciliani illuminati, legati alla propria terra". La Regione entrerebbe acquistando i primi aerei (cinque-sei) necessari all’avvio dell’attività, mentre i soci privati garantirebbero know-how, gestione e personale.

La conferma che l'idea non sia soltanto una boutade natalizia, arriva dall'Assessore Regionale alle Infrastrutture Marco Falcone: "Non sarà un percorso facile, ma ci stiamo lavorando".

E i partner? C’è stato un pour parler con i danesi di Dat, già in campo per la continuità

territoriale di Lampedusa e Pantelleria, ma il governo regionale ha pure avviato altre interlocuzioni "con sviluppi interessanti". Nel frattempo, i siciliani sognano una nuova compagnia aerea per volare a prezzi "normali".

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