Tra il cioccolato e una bottiglietta di tè, in uno dei tanti distributori dell'ospedale Villa Sofia di Palermo, sono spuntate anche le mascherine. Non potevano credere ai loro occhi, non solo i pazienti, ma anche i medici del nosocomio palermitano. All'interno di uno dei distributori c'erano in vendita delle mascherine al prezzo di 10 euro. Mascherine che, come aveva denunciato il sindacato Cimo, il sindacato dei medici della dipendenza pubblica e privata, proprio a Villa Sofia scarseggiavano da tempo.
Eppure qui, come mostra la foto "prima e dopo" che ha realizzato proprio il sindacato, le mascherine sono andate a ruba. Si tratta, senza dubbio di un atto di pura speculazione che è stato denunciato proprio dal Cimo. Il distributore fotografato si trova all'interno del reparto di geriatria. Ma le mascherine, come dice Angelo Collodoro, vice segretario regionale del Cimo, si trovano all'interno di vari distributori sparsi nei vari reparti dell’ospedale, incluso il pronto soccorso. "Abbiamo segnalato il caso alla direzione generale che sta provvedendo alla verifica - dice Collodoro - Invitiamo le altre direzioni delle aziende sanitarie a vigilare su simili episodi speculativi davvero incresciosi".
Intanto emergono tantissime criticità nel sistema sanitario nazionale portato allo stremo dall'emergenza Covid-19. Proprio la Regione siciliana, in un vertice con il governo nazionale ha chiesto con forza la consegna urgente dei cosiddetti Dpi, dispositivi di protezione individuale, come mascherine, tute e guanti. Il Cimo Sicilia ha inviato una nota ai direttori generali delle Asp e delle aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie della Regione Siciliana, oltre che all’assessore regionale della Salute Ruggero Razza. "Non è superfluo sottolineare che la protezione degli operatori sanitari è di fondamentale importanza per continuare a fornire la necessaria assistenza in un momento di drammatica emergenza sanitaria", si legge nella nota del sindacato che denuncia "una grave carenza di dispositivi di protezione individuale in dotazione al personale sanitario che opera negli ospedali e in tutte le strutture sanitarie regionali".
Per questo, "visto l’incremento dei ricoveri di pazienti affetti da Covid-19 e al possibile ulteriore acuirsi dell’epidemia chiediamo di provvedere con la massima urgenza, anche facendo ricorso all’intervento della Protezione civile nazionale, al reperimento e alla fornitura degli indispensabili dispositivi di protezione individuali". "Soprattutto e con particolare riguardo e massima urgenza - spiega Angelo Collodoro - per le unità operative di Medicina e Chirurgia di accettazione e d’urgenza, Malattie infettive, di Anestesia e Rianimazione".
In serata le fiamme gialle sono arrivate negli ospedali Cervello e Villa Sofia, rispettivamente la seconda e la terza struttura sanitaria più grande della città.
Gli investigatori, una volta giunti in ospedale, hanno sequestrato la macchinetta e adesso stanno verificando se in altri distributori della città sono presenti altre mascherine. La Guardia di finanza ha aperto un'indagine anche per identificare i gestori delle macchinette per eventuali provvedimenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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