Costretti a lavorare in un ufficio allagato con l'acqua che cade dal tetto. A scriverla la notizia ha dell'incredibile. Eppure succede a Palermo, in uno dei più importanti tribunali d'Italia e succede all’Unep della Corte di Appello di Palermo, ovvero l’Ufficio notifiche e protesti, che ha sede nella cittadella del Tribunale. Lo stato dell’edificioe preoccupante e mette a serio rischio anche le condizioni lavorative di chi ogni giorno si reca al lavoro. L'acqua scende giù da tetto, lungo le pareti, cadendo a terra e formando delle vere e proprie pozzanghere che alle prime piogge diventano fiumi. Allagati gli uffici, i corridoi di collegamento tra i vari settori della struttura, ma soprattuto l'acqua ha raggiunto alcune stanze dove sono stati installati i computer. Un rischio, oltre che per i dipendenti che ogni giorno si recano sul posto di lavoro anche per tutta l'attrezzatura all'interno dell’edificio, che come tutti gli uffici conserva al suo interno computer, stampanti, scanner e materiale utile all'attività di ogni giorno.
Nonostante tutto il personale continua a lavorare ogni giorno e anzi - lamentano i dipendenti - il carico di lavoro adesso è raddoppiato dopo il provvedimento del presidente della corte di Appello, che per i lavori di ristrutturazione dell’edificio ha limitato nelle scorse settimane la ricezione dei soli atti con scadenza urgente.
C'è chi cerca di mettere in salvo il prezioso materiale coprendo tutto con l'ombrello, c'è chi ha spostato i documenti più importanti in altri uffici per evitare che l'acqua crei pericolosi corto circuiti. I faldoni e le carpette sono stati portati al sicuro, e intanto, i sindacati sono sul piede di guerra: chiedono a gran voce una soluzione immediata e una collocazione differente per l'Unep.
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