"Stasera sarò personalmente agli arrivi dei traghetti da Villa San Giovanni e non farò scendere nessuno, a costo di farmi arrestare". Sono le parole del sindaco di Messina Cateno De Luca. Arrabbiato, come il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, per l'esodo (quasi estivo) di auto in coda da ieri sera agli imbarchi per la Sicilia. "Ho visto video e foto di questo flusso incontrollato di auto che hanno attraversato lo Stretto per raggiungere la Sicilia - dice De Luca - C'è qualcuno che gioca con la nostra vita e la nostra pazienza. Bene, la mia è finita. Sto preparando una diffida contro il Governo nazionale, il prefetto di Messina, di Reggio Calabria e dei questori: voglio capire che cosa è successo stanotte. Voglio la prova e il riscontro dei controlli fatti e li voglio entro stasera".
Poi prosegue: "Io oggi sarò lì, a costo di bloccare la nave. Invito anche il presidente Musumeci a seguirmi: basta con le proteste isolate. Venga con me stasera sulla sponda dello Stretto. Non permetta a nessuno di giocare con la pazienza dei siciliani. A costo di farmi arrestare per la terza volta, non permetterò altri vergognosi esodi. Inoltre, farò un'ordinanza per bloccare il transito selvaggio delle persone sullo Stretto, in ottemperanza al decreto emanato dai ministri Speranza e Lamorgese. Chi dovrà passare lo Stretto, lo deve comunicare almeno 2 ore prima, per permettere i controlli e decidere se può transitare o stare fuori dalla Sicilia".
E a proposito dei ministri Speranza e Lamorgese, il sindaco li definisce "insipidi": "Hanno partorito l'ennesimo provvedimento che prevede misure urgenti a evitare il contagio sull'intero territorio nazionale e hanno disposto il divieto a tutti, di trasferirsi da un comune all'altro, sia con mezzi pubblici che privati. Il principio è: dove siamo restiamo. Poi tali ministri insipidi aggiungono le solite porcherie come "salvo comprovate esigenze lavorative". Dovete smetterla di emanare provvedimenti se poi non avete la forza di farli applicare perché è un'umiliazione per me che sono in trincea e non nei palazzi dorati. Ed è umiliante anche per chi continua a stare murato in casa. Non ci lasceremo più prendere in giro: si deve realmente schierare l'esercito sulle sponde dello Stretto".
Ma la "battaglia" di Cateno De Luca è anche contro il prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi che ha chiesto al sindaco di applicare l'ordinanza regionale e quindi di disporre le chiusure dei negozi di generi alimentari e dei supermercati la domenica: "Non mi sarei mai aspettato che mi venisse ingiunto di revocare la mia ordinanza che è conforme al dettato normativo statale - dice De Luca - in favore di una ordinanza regionale che non solo è in contrasto con le disposizioni nazionali, ma che ha creato immediatamente caos e generato fenomeni di assembramento, inducendo il prevedibile timore nei cittadini di restare senza scorte alimentari. Trovo inaccettabile che quando il presidente della Regione siciliana emette un’ordinanza che va in contrasto con il decreto del premier Giuseppe Conte, il prefetto ritiene lecito farla rispettare, intimando al sindaco di revocare la propria ordinanza – che ripeto essere conforme all’attuale Dpcm – per adeguarsi ad un’ordinanza regionale in contrasto con norme nazionali. A me questo gioco non piace.
E se, come mi raccontano, ci sono le forze dell'ordine presso i supermercati che stanno denunciando gli esercenti per la violazione dell'ordinanza presidenziale, sappia che difenderò in tutte le sedi la mia posizione e quella di queste persone che hanno seguito il sindaco ed il presidente del Consiglio. Non perda più tempo a cercarmi con sgradevoli telefonate perché non abbiamo più nulla da dirci. Se vuole avvii pure il procedimento di rimozione del sindaco De Luca, ma non mi cerchi più".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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