Da 242 giorni a 10.950 (30 anni). E i lavori non sono stati completati lo stesso. Nulla da fare per il depuratore dell'area di sviluppo industriale di Dittaino, in provincia di Enna. Un'altra storia di incompiute arriva dalla Sicilia. Oltre 30 anni di "lavori" e 15 milioni di euro spesi senza che da queste parti sia stata mai raccolta nel depuratore una sola goccia di acque reflue. Ora però tutto è finito nel mirino della guardia di finanza di Enna che ha condotto un'indagine coordinata dalla procura ennese sulla mancata riconversione dell'impianto di depurazione già esistente presso il consorzio Asi di Enna.
Undici le persone che sono state denunciate, tra tecnici e funzionari pubblici che nel tempo hanno rivestito le cariche di Rup, Progettisti, Direttore dei Lavori, componenti la Commissione di Collaudo e di Commissario ad Acta del Consorzio Asi della Provincia di Enna. Tutti sono ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di falsità in atto pubblico e frode nelle pubbliche forniture. Gli indagati sono stati inoltre segnalati alla Procura regionale della Corte dei Conti, "per le responsabilità amministrative scaturenti dalle gravi e ripetute anomalie riscontrate e dalla mancata funzionalità del depuratore". Il danno erariale causato alla Regione siciliana è stato quantificato in poco meno di 5 milioni di euro, rappresentati dal totale delle somme effettivamente erogate.
La storia dell'impianto consortile è molto lunga e nasce negli anni '80. Il progetto ha subìto varie fasi e tra queste, anche la ristrutturazione di un impianto depuratore già presente che doveva raccogliere e depurare sia i reflui provenienti dalla zona industriale di Dittaino (reflui industriali) che i reflui provenienti dal comune di Valguarnera (reflui civili). L'intervento era stato ammesso ai finanziamenti del Programma Operativo del "Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Fesr) - Fondi strutturali relativi alla programmazione 2007 - 2013". I lavori di riconversione e ripristino dell'impianto esistente, iniziati il 18 marzo 2009, dovevano concludersi in 242 giorni consecutivi.
Ma subito si era intuito che non avrebbero mai visto la fine, tra notevoli carenze progettuali, superficialità istruttoria e modalità d'intervento scarsamente efficaci. A causa di una serie di motivazioni (tra le quali, la mancanza di autorizzazioni, multiple perizie di varianti, sospensioni di varia natura) i lavori si protraevano sino al 9 novembre 2012 e le opere venivano collaudate, con esito positivo, solo il 21 settembre 2013, nonostante gli impianti risultavano non funzionanti e inefficienti, per mancanza di canali di adduzione dei reflui all'impianto di depurazione.
Per gli investigatori appare singolare la circostanza per cui, il progetto, concepito per "l'avvio degli impianti consortili di depurazione mediante la riconversione dell'impianto esistente e la costruzione dei collettori fognari", a distanza di "sette anni dal collaudo finale" non sia mai entrato in funzione. Stessa sorte era toccata anche ai due impianti pre-esistenti, realizzati e collaudati negli anni '80 e mai messi in funzione. Neanche l'avvenuta "riconversione", con una ulteriore spesa dell'importo pari a circa 5 milioni di euro, è riuscita, sinora, a consentire l'avvio dell'impianto consortile.
L'opera infrastrutturale nel suo complesso, considerati anche i lavori inerenti il funzionamento del sistema di convogliamento dei reflui dal comune di Valguarnera in provincia di Enna all'impianto di depurazione di Dittaino in provincia di Enna, è stata finanziata complessivamente per oltre 15 milioni di euro.
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