Si intitola La Palma, è una miniserie appena uscita su Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e Now) e si è rivelata un vero tsunami, anche per le critiche che si è tirata addosso. E non si tratta di mancanze dal punto di vista della suspense o degli effetti speciali. Anzi. Le quattro puntate made in Norvegia vengono salutate come un'esperienza visiva straordinaria che rinnova il genere catastrofico. Sono il frutto del talento creativo del team che ha prodotto successi cinematografici come The Wave, The Quake e The Burning Sea.
Semmai il problema è proprio il realismo, l'ambientazione e il fatto di aver sposato una teoria scientifica molto controversa. Partiamo dalla location. La serie è stata girata in parte sull'isola di La Palma, includendo alcune aree colpite dall'eruzione del vulcano Tajogaite nel 2021. E a seguire la trama. La Palma segue un gruppo di turisti norvegesi che si trovano a fronteggiare una catastrofe naturale senza precedenti: una devastante eruzione che provoca onde giganti nell'Atlantico. Circondati da cenere tossica, colate di lava e caos devono lottare contro il tempo e il panico per trovare una via di fuga e mettersi in salvo. La serie non si limita a mostrare la lotta fisica per la sopravvivenza, ma funziona bene nel mostrare tutte le dinamiche che si possono inscenare tra umani portati al limite.
E anche se, per certi versi, la serie potrebbe essere pubblicità per le Canarie... Ai vulcanologi spagnoli si sono rizzati i capelli in testa. L'idea che un'eruzione a La Palma possa provocare un megatsunami capace di attraversare l'Oceano Atlantico è presente in uno studio pubblicato nel 2001. Tuttavia, molti esperti, tra cui il vulcanologo spagnolo Rubén López, hanno confutato lo studio. L'eruzione del 2021 ha causato danni ma non eventi catastrofici e la comunità scientifica ha ribadito l'importanza di distinguere tra finzione e realtà.
López ha sottolineato che la serie deve essere considerata esclusivamente come intrattenimento, senza pretese di rappresentare il vulcanismo delle Canarie. Isole che senza turismo non vivono e dove però il turismo è difficile da gestire. Anche senza panico gratuito o curiosi del disastro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.