Il Papa a Berlusconi: "Più aiuti ai Paesi poveri"

Il Santo Padre scrive una lettera al premier: "I provvedimenti per condurre il mondo fuori dalla crisi saranno efficaci solo se avranno anche una loro valenza etica". Poi avverte: "Potenziare, non tagliare gli aiuti. Il primo sostegno va alle risorse umane e all'educazione"

Il Papa a Berlusconi: "Più aiuti ai Paesi poveri"

Roma - I provvedimenti volti a condurre il mondo fuori dalla crisi economica saranno efficaci solo se avranno anche una loro "valenza etica". In vista dell’imminente G8 che si terrà all’Aquila dall’8 al 10 luglio il papa Benedetto XVI ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per portare al centro del dibattito l'uomo e le sue esigenze in una società attaccate dai mali della crisi economica. "La misura dell’efficacia tecnica dei provvedimenti da adottare per uscire dalla crisi - ha ricordato il pontefice ai partecipanti al vertice - coincide con la misura della sua valenza etica".

Riformare l'architettura finanziaria "E' doveroso riformare l'architettura finanziaria internazionale per assicurare il coordinamento efficace delle politiche nazionali, evitando la speculazione creditizia e garantendo un'ampia disponibilità internazionale di credito pubblico e privato al servizio della produzione e del lavoro, specialmente nei Paesi e nelle regioni più disagiati". Il Santo Padre sottolinea che al mondo "si impone l'urgenza di un equo sistema commerciale internazionale, dando attuazione - e se necessario persino andando oltre - alle decisioni prese a Doha nel 2001, in favore dello sviluppo". Il Papa auspica anche che "ogni energia creativa venga impiegata per assolvere agli impegni assunti al Vertice Onu del Millennio circa l'eliminazione della povertà estrema entro il 2015. La legittimazione etica degli impegni politici del G8 esigerà naturalmente che essi siano confrontati con il pensiero e le necessità di tutta la Comunità Internazionale. A tal fine, appare importante rafforzare il multilateralismo, non solo per le questioni economiche, ma per l'intero spettro delle tematiche riguardanti la pace, la sicurezza mondiale, il disarmo, la salute, la salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali per le generazioni presenti e future".

Creare posti di lavoro Posti di lavoro per tutti "che consentano ai lavoratori e alle lavoratrici di provvedere in maniera degna ai bisogni della famiglia". Benedetto XVI chiede che siano assicurate le misure a favore dei più bisognosi: "Agli illustri partecipanti all’incontro del G8 mi preme altresì ricordare che la misura dell’efficacia tecnica dei provvedimenti da adottare per uscire dalla crisi coincide con la misura della sua valenza etica". "Occorre cioè tener presenti le concrete esigenze umane e familiari: mi riferisco, ad esempio, all’effettiva creazione di posti di lavoro per tutti - prosegue - che consentano ai lavoratori e alle lavoratrici di provvedere in maniera degna ai bisogni della famiglia, e di assolvere alla primaria responsabilità che hanno nell’educare i figli e nell’essere protagonisti nelle comunità di cui sono parte". Il Papa sottolinea "l’urgenza di un equo sistema commerciale internazionale, dando attuazione - e se necessario persino andando oltre - alle decisioni prese a Doha nel 2001, in favore dello sviluppo. Auspico che ogni energia creativa - conclude - venga impiegata per assolvere agli impegni assunti al Vertice ONU del Millennio circa l’eliminazione della povertà estrema entro il 2015".

Gli aiuti ai Paesi poveri Nella lettera al premier, Benedetto XVI chiede, poi, che la crisi non fermi gli aiuti ai paesi poveri. Forte l’appello di Ratzinger: "Con la stessa forza con cui Giovanni Paolo II chiese il condono del debito estero - sottolinea Ratzinger - vorrei anch’io fare appello ai Paesi membri del G8, agli altri Stati rappresentati e ai Governi del mondo intero, affinché l’aiuto allo sviluppo, soprattutto quello rivolto a 'valorizzare' la ’risorsa umanà, sia mantenuto e potenziato, non solo nonostante la crisi, ma proprio perché di essa è una delle principali vie di soluzione". Benedetto XVI rileva che "l’attuale crisi economica mondiale comporta la minaccia della cancellazione o della drastica riduzione dei piani di aiuto internazionale, specialmente in favore dell’Africa e degli altri Paesi economicamente meno sviluppati. È infatti investendo sull’uomo - su tutti gli uomini e le donne della Terra - ribadisce il Papa - che si potrà riuscire ad allontanare in modo efficace le preoccupanti prospettive di recessione mondiale? Non è in verità questa la strada per ottenere, per quanto possibile - conclude - un andamento dell’economia mondiale a beneficio degli abitanti di ogni Paese, ricco e povero, grande e piccolo?".

L'Aquila come sede del G8 "E' quanto mai significativa la scelta del Governo Italiano di ospitare il G8 nella città dell'Aquila, scelta approvata e condivisa dagli altri Stati membri ed invitati". Il Santo Padre sottolinea che "siamo stati tutti testimoni della generosa solidarietà del Popolo italiano e di altre Nazioni, di Organismi nazionali ed internazionali verso le popolazioni abruzzesi colpite dal sisma". "Questa mobilitazione solidale - prosegue il pontefice - potrebbe costituire un invito per i membri del G8 e per i Governi e i Popoli del mondo ad affrontare uniti le attuali sfide che pongono improrogabilmente l'umanità di fronte a scelte decisive per il destino stesso dell'uomo, intimamente connesso con quello del creato".

Il Papa conclude quindi la lettera implorando "l'assistenza di Dio su tutti i presenti al prossimo G8 dell'Aquila e sulle iniziative multilaterali intese a risolvere la crisi economico-finanziaria e a garantire un futuro di pace e di prosperità per tutti gli uomini e le donne senza nessuna esclusione".

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