Il Papa è stanco, Messa di Natale anticipata

RomaBenedetto XVI quest’anno anticiperà di due ore la messa natalizia di mezzanotte nella basilica di San Pietro, che inizierà dunque alle 22. Lo spostamento d’orario è stato deciso già un mese e mezzo fa ed è stato pubblicato da tempo nel calendario delle celebrazioni liturgiche pontificie dal cerimoniere papale, monsignor Guido Marini. Papa Ratzinger quest’anno scenderà dunque con due ore d’anticipo nella basilica vaticana per presiedere il rito notturno che celebra la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme. Lo spostamento d’orario è stato stabilito per non affaticare troppo il Pontefice: la tradizionale messa di mezzanotte solitamente si protraeva fin quasi alle due. E la mattina dopo, 25 dicembre, il Papa deve pronunciare il tradizionale messaggio «Urbi et orbi», alla città e al mondo, benedicendo in varie lingue i fedeli collegati in mondovisione.
«Non ci sono allarmi di alcun genere per la salute del Pontefice», spiega al Giornale padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, «si tratta di una decisione presa da quasi due mesi. Quell’orario delle 22 è stato fissato per permettere a Benedetto XVI di affaticarsi un po’ meno e di potersi ritirare prima, in previsione della lettura del messaggio il giorno successivo. La messa, invece che iniziare a mezzanotte, finirà a quell’ora. Il calendario delle celebrazioni con gli orari è stato diffuso da diverse settimane, con largo anticipo. Dunque nessun allarme».
Un’agenzia di stampa ha ricordato ieri che l’orario della messa papale di mezzanotte non era stato mai cambiato durante il pontificato di Giovanni Paolo II, neanche per la cerimonia notturna del Natale del 2004, avvenuta poche settimane prima che il Papa si aggravasse. Ma i collaboratori di Ratzinger vogliono far attenzione e non caricare troppo il Papa di impegni che possano pesargli eccessivamente.
L’agenda papale, peraltro, continua ad essere fitta: questa settimana, due incontri diplomatici rilevanti attendono Benedetto XVI: il 10 dicembre riceverà infatti le credenziali del nuovo ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede e il giorno dopo, l'11, avrà modo di incontrare in Vaticano il presidente del Vietnam Nguyen Minh Triet. Cuba e Vietnam sono due Paesi governati da regimi comunisti nei quali la Chiesa sta giocando un ruolo importante e delicato sul piano sociale.
È già stato inoltre stabilito anche un primo calendario dei viaggi che il Papa farà nel 2010: il programma attuale prevede la visita a Malta (17-18 aprile), a Torino per l’ostensione della Sindone (2 maggio), a Fatima (12-14 maggio). A giugno è previsto un viaggio a Cipro mentre a settembre il Papa dovrebbe recarsi in Gran Bretagna.
Ieri, intanto, all’Angelus, ricordando la festa dell’Immacolata che si celebra domani, 8 dicembre, Benedetto XVI ha definito Maria «il fiore più bello germogliato dalla parola di Dio». E ha osservato come invece la Chiesa abbia «continuamente bisogno di purificarsi, perché il peccato insidia tutti i suoi membri». «Nella Chiesa - ha spiegato il Papa - è sempre in atto una lotta tra il deserto e il giardino, tra il peccato che inaridisce la terra e la grazia che la irriga perché produca frutti abbondanti di santità».
Salutando le cinquecento famiglie appartenenti all’associazione Famiglie Numerose, presenti in piazza San Pietro, Ratzinger ha fatto proprio il loro motto, «più bimbi, più futuro».

«Cari amici – ha detto – prego per voi, perché la Provvidenza vi accompagni sempre in mezzo alle gioie e alle difficoltà, e auspico che si sviluppino dovunque efficaci politiche di sostegno alle famiglie, specialmente a quelle con più figli».

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