Papaleo e i suoi «cortometraggi» musicali

Il «cantattore» è impegnato insieme con Alessandro Haber nello spettacolo «È tempo di miracoli e canzoni»

Modestia e autoironia lo spingono a definirsi «lo schitarratore della compagnia». Rocco Papaleo, però, ha un talento musicale (oltre che attoriale) indiscusso sia presso la critica, che ad esempio due anni fa lo ha insignito del prestigioso premio Gaber, sia da parte del pubblico, che ne affolla ogni esibizione al The Place, il locale romano dove è ormai di casa. Una nuova occasione per apprezzare il poliedrico artista potentino è lo spettacolo È tempo di miracoli e canzoni, in scena da questa sera al teatro Eliseo e che lo vedrà protagonista assieme all’amico e collega Alessandro Haber (la regia è di Giovanni Veronesi). «È un viaggio musicale - racconta Papaleo -, un esperimento che nasce dall’esigenza di dar vita a un recital e di cimentarsi nel teatro-canzone. Il produttore ci ha uniti nello stesso progetto e a fare da anello di congiunzione è poi arrivato Veronesi, alla sua prima regia teatrale».
La scena si apre su due attori intenti ognuno al proprio recital, sullo stesso palco e contemporaneamente. «Lo spazio però è limitato - avverte Papaleo -, e l’incidente è in agguato. Saranno quindi costretti a interagire, nel quadro di un canovaccio che lascia spiragli per improvvisare e creare ogni sera qualcosa di nuovo, anche interagendo con il pubblico». Scritto a quattro mani da Veronesi e Papaleo, questo mélange di prosa, cabaret e musica dal vivo vede un’orchestra (con Sasà Flauto alla chitarra, Giovanna Famulari al violoncello, Gianluca Mirra alla batteria, Carlos Sarmiento al pianoforte e Luigi Sigillo al contrabbasso) accompagnare Haber, che proporrà classici della canzone d’autore (da Margherita a Scende la pioggia, da Insieme a te non ci sto più ad A chi), e appunto Papaleo, che canterà e suonerà sue composizioni anche inedite. «Alessandro ha un timbro vocale stupendo, in grado di rivitalizzare canzoni che in alcuni casi l’abitudine ha ridotto a semplice suono per le nostre orecchie. Invece sono brani dai testi molto significativi, è poesia musicata e lui riesce a riscolpirla e a dare nuova profondità alle parole».
Del repertorio di Papaleo, invece, ascolteremo i brani più «narrativi» («storie con un inizio e una fine, quasi piccoli cortometraggi») tra cui L’americano, Sto facendo l’amore e l’inedito La pietra. «Il desiderio di fare questo spettacolo mi è venuto quando un giorno, in aereo, mio figlio guardando dall’oblò mi ha detto che il mondo, visto da lassù, sembrava un grosso giocattolo... di nessuno. Ecco, questa frase per me è stata lo spunto per rilanciare il mio lavoro, arrivato a una svolta, e la mia voglia di giocare». Difficile incasellare personalità come quelle dei due interpreti (a «cantattori» e «affabulatori cantanti» Papaleo preferisce «artisti» e «poeti», ma «senza presunzione»), dal momento che le esperienze e i talenti si intersecano. Veronesi è anche sceneggiatore del nuovo film di Leonardo Pieraccioni (Una moglie bellissima, da pochi giorni nelle sale) in cui Papaleo interpreta non a caso un cantante, che in una compagnia amatoriale veste i panni di John Travolta: «Veronesi e Pieraccioni conoscono le mie attitudini. Nel film sono Pomodoro, un cantante che da giovane ha perso i capelli e che si ritrova a esibirsi in Grease nei brani You are the one that I want e Sandy».


Teatro Eliseo, via Nazionale 183. Repliche fino al 6 gennaio. Spettacoli ore 20.45 (sabato ore 16.30 e 20.45, mercoledì e domenica ore 17). Il 31 dicembre brindisi con la compagnia, ore 20. Biglietti a partire da 11 euro. Informazioni: 06-4882114.

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