Con Paradigma ci si cura via Internet in nove Paesi

L’iniziativa è finanziata dall’Ue ed è coordinata dall’Ospedale Maggiore

Marisa De Moliner

Milano insegna agli altri Paesi del Mediterraneo come curare le malattie tromboemboliche, il tumore del colon-retto. E impartisce lezioni anche su come gestire le terapie intensive e affrontare la mortalità infantile. Tutto per via telematica.
Come? Mettendosi a capo della rete informatica che coinvolge nove nazioni: cinque europee e quattro del bacino extracomunitario. «Un sistema che porta ad abbinare efficienza e risparmio» come spiega il professor Pier Mannuccio Mannucci, direttore del dipartimento di Medicina Interna dell’Ospedale Maggiore, coordinatore dell’iniziativa.
Un progetto che, denominato Paradigma (Partecipative Approach to Disease Global Management), è stato finanziato con 2 milioni e 300 mila euro dalla Comunità Europea. «Ora pronto - precisa il professor Mannucci - per entrare nella pratica clinica».
E lunedì prossimo a Milano il convegno sul tema, che riunirà i 26 partner di nove diversi Paesi: i cinque europei ( Italia, Germania, Austria, Olanda e Portogallo) e i quattro dell’area mediterranea (Libano, Siria, Turchia, Egitto). «Ora tutti possono contare - spiega il coordinatore di Paradigma - sugli strumenti informatici messi a punto in Italia».
«Si tratta di strumenti che utilizzano - continua Pier Mannuccio Mannucci - hardware non particolarmente complicati e utilizzabili anche nei Paesi meno sviluppati.

Lo scopo è stato quello di utilizzare mezzi immediatamente applicabili e che, attraverso algoritmi - conclude il direttore del dipartimento di Medicina Interna del Policlinico - indicano un percorso preventivo e terapeutico».

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