"Partito pro-Putin", Calenda smaschera il M5S

Calenda si prende la scena e Licheri ripropone un M5S antiamericano. Ben lontani erano i tempi di "Giuseppi"

"Partito pro-Putin", Calenda smaschera il M5S

Già all'arrivo in Senato Carlo Calenda saluta tutti velocemente perché la direzione è l'aula e non c'è tempo da perdere. La votazione del decreto numero 185 del 2022 per l’invio di armi all’Ucraina fa emergere un duro scontro tra l'ex ministro e il senatore Licheri. Nemmeno una questione di interesse nazionale ed internazionale, apparentemente trasversale, riesce ad unire i diversi gruppi parlamentari. Il leader di Azione annuncia "una nuova offensiva pronta per fine febbraio". Non manca l’accenno polemico relativo alle cancellerie internazionali che nel corso degli anni, dalla Georgia alla Siria, passando per la Crimea, “si sono voltate dall’altra parte”. Anzi, "dopo la Crimea tutti hanno continuato a fare finta di niente", spalancando le porte dell’invasione Ucraina a Putin che "deve essere assolutamente fermato".

Maurizio Gasparri, storico senatore di FI e vicepresidente del Senato dopo aver ribadito il sostegno al decreto e la vicinanza umana a Kiev, ha richiamanto l’esempio dei governi presieduti da Berlusconi, capaci di mediare tra Putin, Gheddafi, Bush... Ma è stato il senatore del M5S Ettore Licheri ad alzare il tono del dibattito. Rivolgendosi a Calenda, ha attaccato: “Ma voi pensate di sconfiggere militarmente una potenza mondiale come la Russia? Gli italiani hanno diritto di sapere la vostra strategia…”, ed ha continuato "quali armi state mandando Gasparri?". L’affondo arriva al termine dell’intervento, quando il senatore sardo ha tuonato contro centrodestra e centrosinistra "colpevoli di recitare lo stesso copione diretto da Washington”.

All’uscita dall’aula, tra un corridoio e l’altro, sono proprio Calenda e Gasparri i più duri contro il M5S. Intercettato dal Giornale l’ex ministro non le manda a dire ai colleghi pentastellati: "La nostra strategia è chiara. L’Ucraina deve riconquistare la sua libertà territoriale insieme agli alleati occidentali. Invece la strategia del M5S è quella di Putin. Cioè che gli ucraini cedano il Donbass, tenetevi la Crimea… si chiama sconfitta degli ucraini. Il M5S è un movimento pro-Putin". E alla domanda di una eventuale unità "laburista" è ancora più netto: "Ma figuriamoci. Piuttosto con Fratelli d’Italia!".

Il senatore Gasparri anche lui sulla stessa linea dei principali partiti: "Essendoci un massacro in corso non si può non agire in questo senso. Ma è importante la costruzione di un dialogo che l’Italia non può delegare ad altri", il riferimento è alla Cina e alla Turchia. In questa direzione "si sta ben muovendo il ministro degli Esteri Tajani sostenuto da tutto il gruppo di Forza Italia".

Molto istituzionale Pier Ferdinando Casini, ex presidente della Camera e senatore del Pd: "Un nuovo ordine internazionale non si costruisce con la violazione delle regole del diritto internazionale… Lo scontro è tra democrazia e

dittatura". Sconfessando di fatto anche lui la posizione del M5S. Adesso il vero tema sarà la fornitura dello scudo missilistico anti-aereo (Samp-T). Gli Stati Uniti premono e l’Italia dovrà dare risposte quanto prima.

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