Polemiche strumentali ancora una volta da parte della sinistra, che sta cercando di montare un caso razzismo all'interno dell'aula di Montecitorio. Tutto nasce quando l'onorevole Aboubakar Soumahoro ha preso la parola in aula per il suo intervento e dai banchi della maggioranza sono pioveute contestazioni. L'esponente del gruppo misto, d'altronde, da quando è arrivato a Montecitorio, portato a Avs (che poi l'ha scaricato) ha fatto parlare di sé più per le vicende giudiziarie dei suoi familiari che per il suo contributo ai lavori parlamentari. Ma Soumahoro ha dimostrato di avere una certa capacità di ricoprire il ruolo della vittima e così, ieri, davanti alle contestazioni, seppure rumorose, ha denunciato un episodio di razzismo.
La denuncia di Soumahoro è gravissima, l'onorevole parla di "ululati" che gli sarebbero stati rivolti. "Non si può scimmiottare, ululare in quest'Aula, non si può continuare a vedere ciò che avviene negli stadi all'indirizzo di chi viene stigmatizzato in quanto diverso per il colore della pelle", ha detto Soumahoro. Il suo tentativo di trasformare una contestazione che, per quanto scorretta e poco elegante, avviene spesso in parlamento per sottolineare l'avversione verso quanto viene detto da un deputato, in episodio di razzismo è stato smontato dallo stesso vicepresidente della Camera, Sergio Costa, esponente del Movimento 5 stelle e non, quindi, della maggioranza.
Mentre il suo partito, infatti, si è unito al deputato del gruppo Misto in questa assurda rimostranza nel tentativo di screditare la maggioranza di governo, Costa con un atteggiamento più oggettivo ha dichiarato: "Io ieri ho percepito delle intemperanze ma 'ululato' è una parola grossa. Non si è trattato di una cosa da stadio, io questo non l'ho percepito. Neanche lontanamente si deve pensare che qualcuno possa pensare al razzismo in Aula". D'altronde, non è la prima volta che il deputato Soumahoro cerchi di trasformare una contestazione o una critica in un attacco personale che nasce dal suo colore della pelle ma che, invece, sarebbero stati comunque rivolti a chiunque nella sua posizione, bianco o nero che sia.
La proposta dell'onorevole, d'altronde, è stata divisiva e la contestazione, visti anche i trascorsi, era prevedibile: "La mia proposta è: trasformiamo la natura dell'agenzia Frontex. La trasformiamo in una struttura che sia un'ambulanza del mare per salvare le vite umane. Trasformiamo la natura della missione di Frontex".
In sostanza, quello che lui chiama "ambulanza del mare" non è altro che un taxi, che va a prendere i barchini che volontariamente si mettono in mare per raggiungere l'Italia e li sbarca nel nostro Paese. Un tentativo di eliminare il concetto di confini da tutelare, non per risolvere il problema delle migrazioni ma per aumentarlo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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