L'imprevisto Question Time, ecco perché Meloni è costretta a cambiare posto in Senato

Un piccolo inconveniente tecnico ha costretto il premier a mettersi allo scranno del ministro Musumeci durante il question time

L'imprevisto Question Time, ecco perché Meloni è costretta a cambiare posto in Senato
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"Mi è preso un colpo". È una sorridente Giorgia Meloni quella che scorge dai banchi del governo nell’ Aula del Senato dopo essersi resa conto di essere incappata in un inconveniente tecnico. Il presidente del Consiglio si trovava a Palazzo Madama per il consueto question time in cui i senatori di maggioranza e opposizione rivolgono agli esponenti del governo delle domande, definite interrogazioni, volte ad ottenere informazioni sui provvedimenti del governo, già adottati o in procinto di esserlo.

Dopo la prima interrogazione, Meloni alza il microfono del suo scranno per poter esporre la propria risposta, ma succede qualcosa di bizzarro. Lo strumento comincia a lampeggiare e, peggio ancora, a togliere il sonoro, come avviene quando termina il tempo spettante all'oratore. Indubbiamente c'è subito della sorpresa e dell' incredulità dato che il presidente del Consiglio aveva appena preso la parola. Qualche istante dopo, Meloni comprende che si tratta di un problema di trasmissione e cerca di sdrammatizzare la cosa sfoggiando il suo sorriso e usando un’espressione divertita. Dopo che per alcuni minuti il microfono non aveva dato cenno di tornare a funzionare correttamente, a un certo punto, si è sentita la voce del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che in quel momento presiedeva i lavori dell’Aula: "Vogliamo cambiare il microfono? Ne prendiamo un altro".

Meloni tenta nuovamente di usare l’aggeggio di fronte a una platea sempre meno attenta in quel frangente, ma senza successo e il presidente La Russa ribadisce che “va a singhiozzo”. Compresa la situazione, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, cede il suo posto e, di conseguenza, anche il microfono al premier come gesto da gentiluomo e per togliere l'imbarazzo generale. Così facendo, Giorgia Meloni prende posizione tra il ministro delle Riforme costituzionali, Elisabetta Alberti Casellati, e il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli. Nel mentre La Russa la rassicura sul fatto che recupererà tutto il tempo perso a causa del microfono malfunzionante.

Dopo l’episodio, a tratti divertente e ad altri increscioso, il premier riprende da dove era stata costretta a interrompere la sua risposta per poi procedere sulle questioni poste dai parlamentari.

Il presidente del Consiglio spiega come nell’ultimo anno sia cresciuta la fiducia degli investitori internazionali verso l’economia italiana, come sull’alluvione non sia stata mancata nessuna promessa e di come continui la messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico. Inoltre, esprime anche il suo convinto sostegno all’Ucraina.

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