da Milano
«Nella primavera del 2003, a pochi mesi dal crac, Luca Sala investì somme rilevanti, sue, in titoli Parmalat». Per la difesa dunque «solamente» un investimento andato a male. Per lavvocato Carlo Gilli, difensore dellex funzionario di Bank of America (Bofa), poi consulente del gruppo di Collecchio, è un indizio evidente: il suo assistito nulla sapeva del tracollo imminente e, perciò, nemmeno può reggere lincriminazione di concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione. Questa accusa laveva portato nel carcere di Parma martedì. Ieri mattina linterrogatorio di garanzia, durato circa tre ore e mezza, davanti al Gip Pietro Rogato.
Sala ha spiegato, e in alcuni momenti «gridato» la sua innocenza. «Fatemi capire! - si è sfogato - ditemi che cosa ho fatto». Lex funzionario di Bofa era stato interrogato una prima volta nellottobre scorso dai pm di Parma, per oltre 12 ore, poi non fu mai più ascoltato. È accusato con gli ex amministratori di Parmalat, di aver distratto dei fondi. Secondo i difensori, i fari degli investigatori sarebbero sempre puntati su quei 30 milioni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.