Un pasticcio che tradisce gli elettori

Nel pomeriggio di ieri al Parlamento si è svolto un match in due tempi sulla posizione che il governo terrà in Europa sulla ricerca embrionale. La ricerca embrionale prevede la distruzione delle cellule embrionali e quindi la morte dei bambini. La chiamano distruzione e non omicidio, per pruderie e per evitare problemi di coscienza. Già il secolo scorso Chesterton aveva detto che non poteva esser lecito tentare una cura con il taglio della testa di un bambino. Oggi ci siamo, in alcuni Paesi europei siamo allo stesso punto del Brave new world di Aldous Huxley: tutti cloni, prodotti in batteria da scienziati pazzi. Inghilterra, Olanda e Spagna spendono i loro soldi per questa ricerca macabra e omicida. Loro non usano la ragione biologica, nemmeno prendono atto delle evidenze natura, si guardano bene dal valutare i risultati scientifici. Infatti le ricerca sulle staminali adulte sono le uniche che danno risultati positivi per la soluzione di 65 gravissime malattie, dai tumori al Parkinson. La ricerca sulle embrionali ammazza il bimbo e non dà nessun risultato scientifico. Due danni, due beffe e un omicidio. Ogni paese europeo faccia quel che vuole. Fino a maggio del 2006, in piena coerenza con la nostra legge 40 e con il referendum, il nostro Paese si è sempre opposto alla ricerca sulle cellule embrionali. Poi il ministro Mussi e ieri D’Alema alla Camera hanno cambiato idea, dando via libera ai finanziamenti Ue. Soldi di tutti i cittadini per una ricerca che italiani, tedeschi e tanti altri non vogliono. D’Alema se ne infischia, lo ha detto ieri, dicendo falsità. Se ci fossimo opposti alle embrionali, ci saremmo esposti «al rischio di ritorsioni per quanto attiene alle adulte». È falso. La ricerca sulle adulte è sempre stata finanziata, quella embrionale lo potrà essere solo da prossimo Consiglio sulla competitività, grazie all’Italia di Mussi. Per D’Alema però, tali ricerche embrionali non lederanno «la vita e la dignità delle persone». Falso. Ma come, ammazzi l’embrione e dici di tutelare la vita e la sua dignità. Nel pomeriggio il governo dice così, infischiandosene di leggi e referendum, infischiandosene di avere il solo dovere di rappresentare il popolo. In serata abbiamo avuto il dibattito e il voto al Senato sulla posizione che il Governo dovrà tenere al Consiglio sulla competitività del prossimo 24 luglio. Ci sono state due mozioni complementari. La prima della Cdl che obbliga il governo a votare contro la ricerca embrionale, l’altra dei cattolici e dei laici dell’Unione a favore della ricerca sulle adulte. Un’ottima combine, frutto del lavoro e delle riflessioni nate nell’ultimo decennio dell’intergruppo Persona e Bene Comune. Il voto di ieri sera è una delusione. Al Senato l’Unione ha accettato un compromesso. Un tradimento di dieci anni di impegno comune, un tradimento delle coscienze, un atteggiamento che uccide gli embrioni.

Una sconfitta per tutti, uno sfregio alla legge 40, al referendum, alla verità elettorale dei cattolici in quello schieramento. Tappa grave per i singoli e per le istituzioni, una tomba per la stessa laicità. È passato un accordo a perdere, soprattutto per gli embrioni.
*capogruppo Udc alla Camera

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