Pedofilo e allenatore di volley: adescava bambine su internet

Nel ’98 aveva vinto la finale del programma televisivo «La Corrida» esibendosi sui pattini a rotelle, insegnava pattinaggio e pallavolo grazie a dei regolarissimi patentini federali e si spacciava per insegnante di educazione fisica. Gianluca Mascherpa, classe 1963, originario di Lecce, spostandosi tra la Toscana e la Lombardia, sempre con la madre al seguito, in questi anni ha cercato insomma di assomigliare il più possibile a una persona normale. In realtà - indagato e arrestato più volte per pedofilia e violenza sessuale dal 1998 al 2010 tra le province di Carrara e Prato, addirittura interdetto per sempre dai pubblici uffici generici e con un divieto specifico per i ruoli di educatore di adolescenti - quest’uomo è ed è rimasto semplicemente un mostro in attività. Ogni qual volta usciva di prigione e dopo aver svolto lavori «di passaggio» in attesa che i suoi trascorsi fossero sepolti dal tempo infatti Mascherpa ricominciava la sua affannosa ricerca di bambine e ragazzine dagli 8 ai 14 anni, spedendo decine di migliaia di sms e passando tutto il suo tempo libero in phone center collegato su social network come Facebook, Messenger o NetLogo dove si spacciava per «Simone». E, incredibile ma vero, è sempre riuscito a tornare a fare l’allenatore. Un lavoro che, insieme a una pensione di invalidità e al denaro della madre, gli permetteva di tirare avanti. Ma che, soprattutto, lo metteva in contatto con nuove vittime.
Ad arrestarlo per l’ennesima volta l’altroieri (era uscito dal carcere nel 2010, ndr) con l’accusa di violenza sessuale aggravata e pedopornografia sono stati i carabinieri della stazione di Trezzano sul Naviglio e della compagnia di Corsico. L’indagine dei militari ha inizio nel gennaio scorso quando il presidente della squadra di pallavolo di Trezzano, su sollecito di alcuni genitori, segnala alcuni atteggiamenti morbosi di Mascherpa nei confronti di allieve con le quali l’uomo scambia degli sms e che incontra in oratorio e davanti a scuola. Così partono i controlli su quest’uomo che abita con la madre malata in un appartamento a Milano, in zona Garibaldi. Si scopre così non solo che di recente era già stato cacciato per comportamenti equivoci dalle squadre di volley di Corsico e Cesano Boscone, ma che nel ’98 era stato imputato di abusi sessuali nei confronti di 5 alunne di una scuola media di Carrara alle quali insegnava proprio pallavolo ed era stato condannato a 8 anni di reclusione. L’uomo era stato arrestato nuovamente nel 2001 dalla Mobile di Firenze per reati analoghi e nel 2005 veniva ammanettato ancora dalla Polposta perché coinvolto in un’inchiesta sulla pedopornografia partita da Trento.


Ora Mascherpa, sottrattosi non si sa come a percorsi di riabilitazione post carcere, imperversa su Facebook e simili dove - pubblicando una foto di un adolescente (Simoroller e Skizzatonero i suoi nickname da finto 16enne), con un sapiente uso del linguaggio giovanile si mimetizza per entrare in contatto con ragazzine adoranti, disposte anche a mostrarsi senza veli per lui su altre chat e grazie alla webcam. Una di loro lo avverte addirittura che i carabinieri sono sulle sue tracce, ma questo non basta a evitargli nuovamente le manette. Che, almeno per ora, lo hanno reso innocuo. Fino a quando?

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