Pendolari, la Regione convoca Trenitalia

Tempi biblici, partenze mancate e passeggeri rabbiosi. Sintesi della terza giornata nera del trasporto ferroviario lombardo. Mattinate e serate da dimenticare per i pendolari alle prese con convogli soppressi e ritardi oltre ogni limite. E anche la pazienza della Regione è arrivata alla fine (o quasi). «Se si protrarrà l’inerzia di questi giorni valuteremo al tavolo le forme di protesta da assumere» dichiara Raffaele Cattaneo. L’assessore regionale alle Infrastrutture ha convocato infatti un tavolo in Regione Lombardia con protagonisti e vittime di questa situazione: oggi, negli uffici del Pirellone, pendolari, Trenitalia ed enti locali esamineranno, tratta per tratta, le condizioni del disservizio «da terzo mondo» come annotano tutte le email che in questi giorni intasano le caselle di posta di cronisti e politici. Email a parte, il report della Regione segnala mancanza di materiale rotabile, carenza di almeno 50 carrozze e pure mancanza di personale, almeno trenta persone per tenere aperte tutte le carrozze disponibili. E, ancora, si segnala - secondo il monitoraggio della Regione - l’affidabilità dei convogli Tsr per garantire sulla linea S5, dove ogni giorno vengono soppresse dalle 5 alle 8 corse, un servizio costante. Come dire: «È indispensabile che la direzione regionale lombarda di Trenitalia sia dotata complessivamente di cento carrozze in più, cento macchinisti e cento capotreni» sintetizza Cattaneo. «Nessuno può dire» insomma «che la Regione si sia distratta, anche se c’è qualcuno che cerca di strumentalizzare questa situazione» chiosa l’assessore alle Infrastrutture. Chiaro riferimento al tentativo Pd di addossare alla Regione la responsabilità dei disagi, nonostante «l’accordo sugli orari invernali sia stato firmato non solo dal Pirellone ma anche dagli enti locali amministrati dal centrosinistra, dopo una lunga discussione su ogni singola linea e su ogni singolo treno». Traduzione: evidente che la causa della criticità non è contingente come l’orario invernale ma si tratta invece di una deficienza strutturale di Trenitalia nel settore del trasporto pubblico locale. E, conseguentemente, Regione Lombardia ha chiesto alla società ferroviaria di mettere a disposizione già da oggi 50 carrozze in più e il personale viaggiante. La replica di Trenitalia? «Nessun potenziamento del servizio fino a quando non sarà firmato il nuovo contratto di servizio» rivela Cattaneo. Che, tra l’altro, fa conto degli 80 milioni da investire sul miglioramento del servizio che spettano alla Lombardia rispetto ai 480 milioni in più per il trasporto pubblico promessi dal governo in Finanziaria.

E mentre Trenitalia preannuncia di essersi «impegnata a portare già dalla prossima settimana all’80 per cento il numero massimo dei treni che arrivano a destinazione con un ritardo di cinque minuti e all’85 per cento a gennaio», Roberto Formigoni ricorda l’ultimatum alle Ferrovie: «Abbiamo chiesto di adeguare il servizio ma il tempo sta per scadere».

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