Torino - Terza vittoria di fila per la prima volta in stagione: basterebbe questo dato per far capire la crisi da cui la Juventus sta faticosamente cercando di uscire. Fatto sta che i bianconeri hanno battuto il Genoa con una doppia rimonta e hanno preso un’altra boccata di ossigeno: 3-2, gol di Pepe, Matri e Toni. Non è stato tutto rose e fiori, ovviamente: il Genoa è passato in vantaggio due volte e nel finale ha anche sfiorato il pareggio con una girata di Floro Flores finita appena alta. Però in certe giornate devi badare al sodo e comunque anche la Juve ha avuto le sue brave occasioni per arrotondare il punteggio.
Non sono nemmeno mancate le solite contestazioni a Delneri, pur in una giornata in cui il tifo organizzato è tornato a incitare i propri (presunti) idoli. Il buffo è che, appena dopo il «Delneri vattene»ascoltato in seguito al cambio Pepe-Martinez e al «che ca… di cambi fai», la Juve ha segnato il terzo gol restituendo entusiasmo al suo popolo. E se Ballardini, allenatore del Genoa, è categorico nell'escludere che la Signora possa raggiungere la qualificazione in Champions, il tecnico di Aquileia - a dire il vero nervoso anche parecchi minuti dopo il termine del match- reagisce così: «Sono d'accordo, perché io rispetto sempre le opinioni altrui. Poi però mi tengo la mia ». Perfetto. Intanto, il quarto posto è lontano sette punti e non va dimenticato che la Juventus dovrà rendere visita alla Lazio: l'impresa resta improbabile, ma chissà mai.
«Molto dipenderà dalla trasferta di Firenze del prossimo turno - ha spiegato Toni, al suo primo gol nell'Olimpico torinese - . Vincere al Franchi ci aprirebbe prospettive nuove». Qualcosa è comunque già successo ieri, con una squadra in grado di reagire all'autogol iniziale di Bonucci, peraltro approssimativo per tutta la gara. La scossa è arrivata nella ripresa quando la Juve (partita con il 4-2-3-1) è tornata al 4-4-2 e dopo che Pepe, aiutato da una deviazione di Rossi, aveva pareggiato. Così anche il successivo vantaggio firmato da Floro Flores - proprio lui che a gennaio aveva detto «no grazie» al trasferimento sotto la Mole non ha fiaccato più di tanto la rabbia bianconera: saliva in cattedra il neo entrato Toni, il quale prima serviva un assist al bacio per Matri (settimo gol in dieci presenze da quando è alla Juve, il 18esimo stagionale), poi sfiorava un paio di volte il successo personale trovandolo infine su una palla buttata lì da Aquilani.
«Non credo me la volesse dare -ha onestamente ammesso l’attaccante a fine gara- e anche Dainelli è rimasto sorpreso dalla traiettoria del pallone. Io ci ho creduto e mi è andata bene ». Bravo lui, pollo il difensore rossoblù e Juve felice. Nonostante l'insofferenza di Delneri, che comunqueha visto «una squadra concreta, capace di creare sette-otto palle gol nitide. Restiamo in alto e guardiamo al futuro con fiducia. I miei cambi hanno funzionato? Il giudizio è sempre condizionato dai risultati: altre volte mi sono comportato in manierasimile ma, avendo perso, mi hanno dato dello scarso». Detto che non è colpa di nessuno se ancora oggi la classifica bianconera non è quella attesa, i bianconeri hanno comunque giocato sul filo dei nervi dovendo vedersela con quella che Marotta ha definito«sindrome dell'Olimpico».
Storari, tanto per citarne uno e mentre Buffon se ne stava a casa a giocare con i bambini (ma in mattinata si era allenato a Vinovo), ha litigato con mezza difesa spiegandosi anche animatamente prima con Marchisio e poi con Aquilani: «Cose di campo, niente altro- ha detto Matri- . Godiamoci la vittoria e andiamo avanti».
Replicando con un sorriso a Boban che, dagli studi di Sky, aveva appena spiegato che «in una Juve che volesse lottare per vincere campionato o Champions, Matri potrebbe fare al massimo la terza punta». «Andrebbe benissimo- ha risposto il numero 32- . Vorrebbe dire che questa stagione finirebbecon una vera impresa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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