Pergamene e opere d'arte su Santa Chiara e Francesco

Tra i piccoli tesori, un breviario delle clarisse del 1240. Esposizione fino al 17 giugno al Museo dei Cappuccini. Visite guidate e incontri

Pergamene e opere d'arte su Santa Chiara e Francesco

«Carisma» è una parola che frate Paolo Canali, frate minore nonché direttore delle Edizioni Biblioteca Francescana, ha più volte detto alla presentazione della mostra «Si è fatto nostra via: la Regola e la vita», ora aperta al pubblico, fino al 17 giugno, nel Museo dei Cappuccini (via Kramer 5). Canali è parte della commissione formata dalle sorelle clarisse, dai frati Minori del Nord Italia e dai frati Minori Cappuccini di Lombardia che hanno organizzato la mostra a cura di Rosa Giorgi. Il «Carisma» (parola alla cui origine c'è il termine «grazia») in senso ecclesiastico può indicare un dono soprannaturale straordinario di qualcuno che va a vantaggio di una comunità. Dono di cui erano dotati Francesco e Chiara quando nel lontano 1223 venne approvata la Regola di San Francesco d'Assisi; e nello stesso anno, come attestano antichi documenti, nacque un nucleo parallelo di Suore Clarisse, seguaci di Chiara d'Assisi. Sono quindi 800 anni dall'approvazione della Regola di San Francesco d'Assisi e dall'esistenza delle clarisse in città.

Ecco quindi perché nel Museo dei Cappuccini si è appena inaugurata la seconda esposizione che ricorda gli otto secoli di storia della regola di San Francesco e Chiara, questa volta con un focus sulla presenza delle clarisse a Milano: «Sono state proprio le sorelle a voler organizzare questa mostra con noi - ha spiegato sempre Canali - Solo negli anni Cinquanta sono tornate qui, nel Monastero di via Piccoli Martiri, in zona Gorla. Sono state affidate loro 16 pergamene ora in mostra, di cui la più antica è quella del 1223, l'atto con cui due sacerdoti donano un terreno alle sorelle per la realizzazione del loro primo monastero: data la ricorrenza degli 800 anni dall'approvazione della Regola di San Francesco e della costruzione del loro primo monastero a Milano ci hanno proposto questa mostra insieme». La regola delle Clarisse «sarà approvata nel 1253 - dicono dal Museo - anche se in mostra si trova il Braeviarium sanctae Clarae, datato intorno all'inizio del 1200, probabilmente intorno al 1240», che per la prima volta esce dal Monastero di S. Damiano di Assisi. «Questo breviario è un piccolo tesoro - continua Canali- La regola di San Francesco e di Chiara sono molto simili, tranne che per alcuni dettagli: ad esempio, se per i frati era vietato possedere qualsiasi cosa eccetto il proprio saio, alle sorelle avere un poco di terreno era concesso». Quindi i frati erano sempre itineranti, le sorelle potevano essere stabili e offrire ospitalità. La mostra è un'occasione per raccontare anche la presenza francescana femminile in città dove, quando ancora San Francesco e Santa Chiara erano vivi, nacque la prima comunità di clarisse attorno al monastero di Sant'Apollinare: «si trovava dove ora c'è via Santa Sofia - racconta ancora frate Canali - che allora era lungo il Naviglio: avevano un giardino di cui si parla come un Paradiso terrestre. Venne distrutto dagli austriaci». Accanto a questi importanti documenti si è scelto di esporre anche opere d'arte per accrescere lo spirito di vicinanza tra Francesco e Chiara e mostrare appunto il loro carisma: la «Madonna col Bambino in gloria tra i santi Francesco e Chiara» (1388-1390 circa) di Gentile da Fabriano, eccezionale prestito della Pinacoteca Civica di Pavia.

Le due tavole di Sano di Pietro, Santa Chiara e Santa Elisabetta, del XV secolo, in origine immagini decorative dei pilastrini di un grande polittico.

In occasione della mostra sono stati organizzati vari appuntamenti collaterali, tra visite guidate e convegni in vari monasteri francescani a Milano.

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