Addio a Cesare Ragazzi, famoso per la sua "idea meravigliosa in testa"

L'83enne è spirato fra le mura della propria abitazione, a Bazzano (Bologna)

Addio a Cesare Ragazzi, famoso per la sua "idea meravigliosa in testa"
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Un improvviso malore ha stroncato la vita di Cesare Ragazzi, imprenditore, inventore e personaggio televisivo italiano divenuto famoso per la sua "idea meravigliosa in testa". Stando alle notizie diffuse fino ad ora l'uomo è morto all'età di 83 anni all'interno della propria abitazione di Bazzano (Bologna).

Lascia la moglie e tre figli

Ragazzi sarebbe morto a causa di un malore improvviso risultato fatale. L'83enne si trovava fra le mura domestiche quando si è sentito male, e non è stato possibile fare nulla per salvarlo. La tragedia è avvenuta nella serata di ieri, venerdì 27 dicembre. L'imprenditore e personaggio televisivo lascia la moglie Marta e i tre figli Nicola, Simona e Alessia. Al momento non sono state rilasciate ulteriori informazioni.

Il metodo anti calvizie

Nato a Bazzano il 22 agosto 1941, divenne famoso negli anni Ottanta per aver inventato un metodo contro la calvizie. Celebre il suo motto: "Salve! Sono Cesare Ragazzi", divenuto di uso comune.

Da ragazzo faceva parte della band "I Vagabondi", in cui si dilettava nel ruolo di chitarrista e seconda voce. Poi, dopo la perdita dei capelli, decise si trovare un rimedio per risolvere il problema che affliggeva tanti come lui. Fu inventore della protesi tricologica, ossia un trapianto di capelli non invasivo che poteva essere applicato semplicemente sul cuoio capelluto tramite nastro. La sua divenne pertanto un'azienda specializzata in rimedi contro la calvizie. Fra i suoi clienti ci fu anche Lucio Dalla, e non solo. Tanti i vip che si rivolsero a lui, anche Massimo Boldi.

La sua carriera partì da un piccolo scantinato, nel 1968.

"Tutto può succedere a un calvo che si è messo in testa un'idea meravigliosa", declamava la sua pubblicità, divenuta un tormentone negli anni Ottanta. Dopo molti sacrifici, riuscì ad aprire più di 80 centri in Italia, e 8 all'estero, fra cui negli Stati Uniti.

La società è fallita nel 2009, come dichiarato dal tribunale di Bologna.

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