Leonardo Piastrella, 39enne umbro, dovrà rispondere di diffamazione aggravata a mezzo stampa per avere inventato una notizia, che vedeva coinvolti Fedez e J-Ax. Il giudice per le indagini preliminari di Milano ha chiesto alla Procura di rinviare a processo l'uomo che, nell'aprile del 2017, confezionò una colossale bufala sull'arresto per droga dei due cantanti, i quali per contro lo avevano denunciato per calunnia.
La vicenda
L'8 aprile 2017 sul sito rollingstone.live esce una notizia clamorosa: "Fedez e J-Ax arrestati con 28 grammi di cocaina nella macchina". L'articolo è pieno di particolari dall'inseguimento contromano in via Montenapoleone fino al rinvenimento della cocaina nella vettura e alla dichiarazione rilasciata da un passante, che aveva assistito alla scena. Peccato che fosse tutto falso. L'autore dell'articolo, Leonardo Piastrella, aveva inventano tutto - notizia e particolari - ma questa era diventata virale sui social network, costringendo Fedez e J-Ax a smentire pubblicamente la bufala, salvo poi querelare il 39enne.
La denuncia per diffamazione
Inizialmente l'azione legale avviata da Fedez e J-Ax sembrava poter finire nel nulla. Sebbene il reato fosse "oggettivamente configurabile", il pm ne aveva chiesto l'archiviazione sostenendo che l'indagato - già noto per essere "il re della bufala social italiana" - non sarebbe stato punibile in quanto aveva esercitato il diritto di fare "controinformazione" con la "spettacolarizzazione del pettegolezzo". Ma i legali di Fedez, gli avvocati Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci, avevano obiettato sostenendo che la "disinformazione non può essere lecita" e che le fake new potevano "influenzare e indirizzare le opinioni, le scelte e le tendenze di una considerevole quantità di persone". Una visione che il gip Massimo Baraldo ha condiviso.
Le motivazioni del gip
Il giudice ha così disposto che entro dieci giorni la Procura formuli l'imputazione per Leonardo Piastrella e si vada a processo. Per il gip Baraldo, la pubblicazione sul web di fake new (in particolare quelle che danneggiano la reputazione altrui) non può mai essere un diritto e utilizzare "artifici", che rendano le bufale credibili, è un "espediente che impedisce il riconoscimento della macroscopica falsità" che di fatto "accresce il danno alla reputazione".
E non vale neppure il diritto alla controinformazione perché nel caso specifico della notizia su Fedez e J-Ax "non si tratta di una replica a una notizia circolata in rete", ma di una fake al di fuori di ogni contesto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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