Sorpresa, stupore, colpo di scena: Giorgio Locatelli ha chiuso definitivamente la sua Locanda Locatelli di Londra e così altri siti di ristoro che portano il suo nome e cognome. Crisi? Fallimento? Bancarotta? Balle, camòn! come on , lo stellato, giudice di masterchef, ha scoperto il bello della vita, come altri suoi colleghi ai fuochi. Meglio la tivvù, non il televisore di casa, ma gli studi e le trasmissioni sul cibo, niente personale da pagare, niente bollette, luce e gas da smaltire, niente fornitori e niente clienti sgradevoli, esigenti, improbabili. Si va di teleshow e di consulenze, salario, ecché salario, garantito, soldi in mano e pubblicità, il futuro dei cuochi che, altrimenti, hanno notti insonni per debiti colossali, spese insopportabili di gestione, personale introvabile o inaffidabile, burocrazie fastidiose, dentro la cucina: l’inferno.
E anche lo spettacolo di masterchef è una illusione ottica, una fiction che andrebbe smascherata una volta per tutte, preparazioni che richiederebbero ore e, invece, vengono presentate in minuti dieci, pensieri e parole intervallati tra una cottura e un taglio di cipolla, esibizioni dei giudici che ringraziano gli autori per l’uso inconsueto della lingua italiana altrimenti bruciata come un uovo al tegamino dimenticato sulla fiamma, ore e ore di registrazione, tagli, fuori onda, tutto tenuto sotto vuoto spento, una confezione finale con il fiocco, un presepe finto ma che attira spettatori e sponsor, perché è opportuno mostrare la marca dei coltelli, della pentola, della carta-forno, marketta continua li salverà. Ecco che Giorgio Locatelli, come altri suoi sodali, spegne l’insegna, liquida la brigata, va a pesca di salmoni e si prepara a vivere, incassando il doppio di prima. Da leccarsi le dita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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