L'amicizia con Mogol e la morte sul palco. Perché Mango disse "no" ai brani postumi

Dieci anni fa se ne andava il grande paroliere e voce inconfondibile della musica italiana. L'artista fu stroncato da un attacco cardiaco mentre si esibiva a un evento benefico

L'amicizia con Mogol e la morte sul palco. Perché Mango disse "no" ai brani postumi
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Sono trascorsi dieci anni dalla tragica scomparsa di Mango ma la sua eredità artistica è ancora forte. L'indimenticabile cantautore lucano aveva la capacità di mescolare generi musicali diversi e la sua voce inconfondibile continua tuttora a influenzare i nuovi artisti e le nuove generazioni. Con brani come "La rondine", "Oro", "Bella d'estate" e "Mediterraneo", Mango ha saputo trasmettere emozioni profonde al pubblico, puntando su uno stile musicale caratterizzato da un uso sapiente della melodia e da arrangiamenti sofisticati. La sua musica ha attraversato i decenni facendo diventare Pino Mango un artista unico e un'icona.

L'amicizia con Mogol

La collaborazione con Mogol è stata una parte fondamentale della carriera di Mango. Insieme hanno lavorato a numerosi brani che sono diventati straordinari successi. L'incontro tra il cantautore e il paroliere, avvenuto nel 1983, segnò una svolta nella carriera di Mango che, dopo il deludente successo dei primi album, presentò un demo alla Fonit, che rimase inascoltato. In quegli anni Mogol lavorava per la stessa casa di produzione e scoprì il provino di Mango, rimanendone impressionato. Contattato dalla discografica Mara Maionchi, Mango si rifiutò di incontrare Mogol, convinto che il suo percorso nel mondo della musica si fosse concluso, ma alla fine accettò. "Mama Voodoo", questo il titolo del demo presentato da Mango, venne riscritto da Mogol insieme al cantautore lucano prendendo il nome di "Oro" e la canzone divenne non solo un successo, ma anche uno dei brani più emblematici di Pino Mango.

La morte sul palco e il sogno premonitore

L'8 dicembre 2014, un mese dopo avere festeggiato il suo 60esimo compleanno, Mango se ne è andato facendo ciò che più amava: musica. Mango si stava esibendo a Policoro, in provincia di Matera, sul palco del "World of Colors", un evento benefico per raccogliere fondi da devolvere in favore dei bambini della Guinea Bissau. Era da poco passata la mezzanotte e l'artista si stava esibendo con la sua band sulle note di "Oro". Mango stava suonando la tastiera quando si è scusato e si è accasciato sullo strumento. "Era l'ultima serata del tour. Improvvisamente, mentre cantava il suo brano "Oro", sento un accordo sbagliato di pianoforte e sbattendo le mani Pino mi chiama. Era lì fermo con le mani sul pianoforte… Non c'è stato nulla da fare. Abbiamo provato di tutto…", raccontò Rocco Petruzzi, lo storico tastierista di Mango, durante un'ospitata nel programma "Bella ma'". L'artista venne portato dietro le quinte ma le manovre per rianimarlo furono vane e Mango fu dichiarato morto prima di essere trasportato in ospedale. Poche ore prima della sua morte, durante il concerto, Mango aveva sorpreso il pubblico presente - circa quattromila persone - raccontando un aneddotto che a molti è sembrato un presagio. Il cantautore aveva svelato di avere sognato, la notte prima di morire, di "bere del buon vino con Fabrizio De Andrè". Un racconto che per molto tempo ha turbato i fan dell'artista.

La decisione sugli inediti postumi

Cinque anni dopo la sua morte, nel 2019, la famiglia di Pino Mango ha pubblicato l'album compendio "Tutto l'amore che conta davvero", una raccolta dei grandi successi e dei live dell'artista nella sua lunga carriera. Sebbene Mango avesse molte canzoni ancora non pubblicate, nel progetto discografico postumo non vennero inclusi brani inediti per volontà dello stesso Mango. A raccontarlo fu la moglie Laura Valente, che parlò di una scelta etica: "Pino ha lasciato moltissimi inediti, lui era un musicista molto produttivo, faceva musica continuamente, però aveva anche un'idea chiara riguardo agli inediti postumi.

Quando è successo di vederne alcuni di qualche suo collega aveva sempre dei commenti all'acido muriatico perché diceva che solo l'artista può chiudere il mix, magari quel pezzo non era messo a fuoco e nessuno può permettersi di sostituirsi all'artista". Una scelta precisa che la moglie e i figli Angelina e Filippo, curatori del disco, hanno deciso di rispettare.

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