Come si cambia, per non morire. Fedez negli ultimi 10 anni ha fatto più giravolte di una ballerina della Scala nella ricerca del posizionamento migliore per intercettare quello che, per lui, a suo insindacabile giudizio, è il pubblico più pregiato. Che altro non è che quello che gli permette di guadagnare di più. Non che l'ex signor Ferragni sia sempre stato così furbo, assolutamente, ma da quando ha conosciuto la sua ex moglie, ha iniziato a guardare con una certa insistenza a questo aspetto. E così è passato dai testi marcatamente misogini e dai tratti omofobi del pre-Ferragni a quelli femministi dell'era Ferragni, per tornare ora a quelli politicamente scorretti nel dissing con Tony Effe. Che poi, a ben vedere, nonostante sia l'argomento del momento, capace di oscurare la vera attualità del Paese, è solo la dimostrazione del camaleontico trasformismo di Fedez di adeguarsi alle situazioni che gli portano maggior guadagno.
Senza star qui a fare lo spiegone di ciò che è successo tra i due, nel testo de "L'infanzia difficile di un benestante", in cui il rapper di Rozzano punta a ridicolizzare il suo avversario, si leggono tanti di quegli stereotipi stucchevoli da far provare a tratti fremdschämen, quella sensazione di imbarazzo per altri tale da chiedersi perché ci si sta interessando a questa questione. "Sei proprio carino, un tipo da Cioè", scrive Fedez riferendosi a Tony Effe, come se il suo rivale fosse in qualche modo fluido e metrosessuale. Poco "macho". Tesi che sostiene anche del passaggio "Sei quello famoso per una borsetta". Il classico e stantio "machismo" di periferia, rimasto latente in Fedez negli anni cui si è accompagnato a Chiara Ferragni, quando si vantava degli "smaltini" sulle unghie e faceva di tutto per intercettare quella fetta di pubblico sensibile a queste tematiche, principalmente i giovanissimi.
Per dissare il nemico non si fa problemi a insinuare pubblicamente una sorta di tradimento da parte della moglie quando scrive "Scrivevi a mia moglie quando mi abbracciavi" e non si fa nemmeno scrupoli nel tirare in mezzo una ex del rivale con toni misogini nel passaggio "Hai passato più tempo a farti la ceretta che a farti Vittoria Ceretti" e poi, ancora, tirandone in mezzo un'altra "Eri tu la mia bitch, non Taylor Mega". Cita un'amica dell'ex moglie, in maniera diffamatoria, e ancora una volta puntando alla demachizzazione di Tony Effe nel passaggio "Con Chiara Biasi a farti di keta".
Che imbarazzo Fedez, che imbarazzo. Intendiamoci, niente di nuovo per chi ha seguito il rapper nel periodo pre-Ferragni, come ben sa Tiziano Ferro che l'ha querelato. Ma nel 2024, offendersi vicendevolmente dandosi velatamente del "gay" e trascinando nella mischia le donne, trattate come oggetto, è una vera sconfitta. Non che dall'altra parte, sul versante Tony Effe, ci sia più sensibilità, perché i toni e gli argomenti sono pressoché gli stessi, ma lui non si è finto per anni un paladino del femminismo militante, della comunità omosessuale e non ha cercato ipocritamente un posizionamento cavalcando le sensibilità altrui. Si è tornati alle logiche del "celodurismo", tribali e tossiche, con l'aggravante che entrambi hanno superato i 30. E di più, Fedez è anche un padre di famiglia, che non si è fatto problemi a tirare nella mischia la madre dei suoi figli per fare hype.
Ha pubblicato il brano "Allucinazione collettiva", che proprio Ferragni ha definito "finta canzone romantica, priva di sincerità. Un palese tentativo di sfruttare il momento, un atto violento" nei suoi confronti. Giustamente. Per altro, gli spoiler, chissà da chi messi in circolo, facevano emergere anche una strofa in cui lui non si pone il problema di parlare dei figli per attaccare la madre: "Papà ha casa nuova/ma per farvi dormire da me mi ha chiesto dei soldi". Che pena e che bassezza. Forse ha avuto un moto di coscienza prima di pubblicare. O forse si è reso conto dell'ipocrisia della cosa, visto che aveva accusato il rivale per aver citato i figli. Tant'è che questa parte è stata cancellata.
Ma prima di tutto questo, senza scrupoli, ha pubblicato un video in cui schianta l'immagine dell'ex moglie per un dissing contro Tony Effe. "Chissà se lei era d'accordo a pubblicare quel vocale/Ti sei trasformato in un consulente matrimoniale", scrive Fedez riferendosi a un passaggio del dissing del rivale nei suoi confronti, in cui è stato inserito un messaggio di Ferragni in cui lei parla di presunte scorrettezze dell'ex marito. E ancora: "Lei grida indignata 'abbi rispetto per i figli'/Poi manda audio ai rapper che li insultano nei dissing/Processi mediatici, siete monotematici/'Mio marito è una merda' è stata la tua exit strategy". E poi, a Effe che l'ha accusato di essere un "infame" per aver lasciato sola Ferragni nel mezzo della tempesta che l'ha travolta, mentre lei l'ha sempre supportato, nel dissing Fedez risponde: "Ti hanno mai spiegato la differenza tra un tumore/e uno stronzo che è accusato di essere truffatore?/Mi spiace che Chiara ti abbia dato confidenza/Almeno con te possiamo dire che ha fatto beneficenza".
Dietro tutto questo non c'è una vera faida tra rapper, che scimmiotta quelle americane. Anche perché né l'uno né l'altro, in verità, ne sono capaci. Come dimostra la parodia del dissing pubblicata da Selvaggia Lucarelli, citata da Fedez, che stilisticamente è due spanne sopra quella dei due bulletti di finta periferia. Dietro ci sono i soldi. Banalmente. Con questa faida i due hanno guadagnato qualche decina di migliaia di follower, che garantiscono loro maggiore visibilità, quindi engagament. Quindi soldi. Solo soldi. Sempre soldi. Insultare le donne e offendere i gay, poi fingersi paladino, per tornare alle origini: soldi.
"Credo sia giunto il momento di mettere un punto a tutto questo e di poter vivere serenamente, senza essere trascinata in situazioni che non mi appartengono. Né oggi, né mai più", è la richiesta legittima di Ferragni a margine dell'imbarazzante gara a chi va più in basso tra Tony Effe e Fedez. E non solo la sua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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