Per settimane è rimasta in silenzio poi, di punto in bianco, ha affidato ai social network un lungo messaggio, nel quale ha attaccato Lucio Presta (senza mai nominarlo) e ha denunciato la morbosità mediatica per i fatti avvenuti a Belve, quando in studio è arrivato l'ufficiale giudiziario. Su Twitter Heather Parisi è letteralmente sbottata e nel farlo ha dato "colpi" a destra e a manca. "Nelle passate settimane ho assistito sgomenta al linciaggio mediatico di chi usa la Tv pubblica e i media per vendette personali", ha scritto sulla sua pagina social con l'intento di ridimensionare quanto accaduto a inizio marzo e puntare il dito contro Lucio Presta.
Cosa è successo a Belve
I fatti di cui parla Heather Parisi risalgono al 9 marzo scorso. La showgirl è stata ospite di Belve, il programma di Francesca Fagnani in onda su Rai Due. Alla fine dell'intervista, la ballerina è stata raggiunta da un ufficiale giudiziario, che esigeva il pagamento di un risarcimento stabilito dal giudice del tribunale in seguito a una condanna per diffamazione a carico della Parisi. A rendere pubblico l'accaduto è stato Lucio Presta, che da tempo aspettava il risarcimento, il quale su Twitter ha raccontato dell'intervento dell'ufficiale e delle forze dell'ordine, parlando di un fantomatico pignoramento.
La versione di Heather Parisi
La versione data dalla ballerina, però, è diversa. La Parisi ha ammesso di essere stata condannata dal tribunale di Roma a risarcire la famiglia Presta - per avere pubblicato una foto con la moglie di Lucio Presta senza l'autorizzazione dei familiari - con 2mila euro in favore di ciascun familiare. "Ho apprezzato che i due figli non avessero mai attivato l'ufficiale giudiziario e a loro, per porre fine alla questione, ho versato spontaneamente quanto loro dovuto", ha fatto sapere Heather Parisi su Twitter, chiarendo di dover pagare un'ulteriore somma di 10mila euro per un'altra causa sulla quale pende tutt'ora un ricorso.
Ma su cosa è successo nei camerini degli Studi Lumina, dove si registrava, Belve è sbottata: "C'era l'ufficiale giudiziario accompagnato dall'avvocato di controparte. Nessun rappresentante delle forze dell'ordine era presente negli studi tantomeno nel mio camerino. Dopo che l'ufficiale giudiziario mi ha esposto le ragioni della sua visita ho contattato il mio avvocato e, avuta conferma dell'esattezza delle somme richieste e della legittimità della procedura, mi sono subito resa disponibile a pagare quanto richiesto. Quindi, nessun pignoramento".
"Puerile ripicca personale"
Nel lungo sfogo su Twitter, Heather Parisi ha così attaccato Lucio Presta senza mai citarlo. "Perché tanto clamore per un innocente peccato di ingegno utilizzato come pretesto per una puerile ripicca personale?", ha scritto la ballerina, proseguendo: "Sarà che ho pestato i piedi a chi utilizza i mezzi di comunicazione a proprio piacimento, sarà che il grado di 'zerbinaggio' di gran parte del mainstream in Italia ha raggiunto livelli intollerabili". Poi, come già era accaduto in precedenza, l'ha buttata sulla politica: "Sarà che sono straniero quanto basta da far emergere in qualcuno il piacere di 'Italians do it better'; sarà che non ho mai avuto sponsor politici né da una parte né dall'altra e che non sono mai salita su nessun carro del vincitore o sarà che faccio battaglie scomode".
Lucio Presta pronto a querelare
Il cinguettio di Heather Parisi non è passato inosservato e Lucio Presta è tornato a difendere la sua posizione, paventando l'ipotesi di una querela: "Dopo ultime dichiarazioni odierne della adorata mi toccherà querelare la signora per diffamazione ed una serie di bugie". Poi ha fatto sapere al popolo dei social di avere prove a sufficienza per provare che, se la ballerina non avesse provveduto a pagare, l'ufficiale avrebbe portato avanti un pignoramento: "Mi vedrò costretto a pubblicare bonifico fatto quel giorno da una terza persona legata al marito motivo per cui non hanno pignorato. Pensaci".
Il botta e risposta su Twitter ha catturato l'attenzione del popolo dei social e per alcune ore l'account della Parisi è stato addirittura sospeso (come testimoniano alcuni tweet) a causa delle segnalazioni fatte da coloro che, in questa 'battaglia', non si schierano dalla sua parte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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