Non di rado abbiamo sentito medium, sensitivi, cartomanti raccontare di aver conosciuto Lady Diana, di essere stati suoi confidenti, soprattutto nelle dolorose fasi finali del matrimonio con Carlo III. La principessa, infatti, avrebbe frequentato con una certa assiduità molti personaggi legati al mondo dell’occulto, in cerca di conferme che la aiutassero a superare timori e crisi interiori. Secondo le fonti e gli storici, però, questa attrazione nei confronti dell’esoterismo avrebbe, in qualche modo, esasperato le insicurezze di Diana, rendendola quasi dipendente da astrologi e cartomanti.
"Veggenti e chiromanti"
Quando Lady Diana capì di essere intrappolata in un matrimonio senza amore, la disperazione avrebbe preso il sopravvento. La principessa, delusa e amareggiata, non sarebbe stata in grado di difendersi dai duri colpi che la vita le stava riservando. Non avrebbe avuto la forza di reagire da sola. Sperava, forse, in una soluzione immediata ai suoi problemi, che le offrisse delle risposte chiare e certe e mettesse fine alla sua sofferenza interiore. Una specie di “formula magica” che, per definizione, non esiste nella realtà.
Le crisi personali, il bisogno di aiuto, di una guida, avrebbero spinto la principessa a rivolgersi a dei ciarlatani. “Diana era alla mercé di questi folli sensitivi”, ha tuonato la sua ex guardia del corpo Ken Wharfe, citato da Tina Brown nel suo libro “The Diana Chronicles” (2007). Christopher Andersen, autore della biografia “The King. The Life of Charles III” (2022), ha spiegato a Fox News Digital: “Nel corso degli anni Diana passò in rassegna innumerevoli astrologi, guaritori, numerologi, cartomanti, sensitivi, veggenti e consiglieri spirituali. La maggior parte…le diceva ciò che lei già sapeva: il marito la stava tradendo con la sua vecchia fiamma”.
Questi personaggi e le pratiche a cui la principessa si sottoponeva non avrebbero portato alcun beneficio, al contrario, avrebbero contribuito a innescare una specie di circolo vizioso: per Diana trovare risposte sarebbe stata quasi un’ossessione che nessun trattamento, nessuna stramba esperienza psichica riusciva a placare definitivamente, costringendola a cercare ancora, sempre negli stessi luoghi, tra le stesse persone.
A tal proposito Vanity Fair Uk ha scritto: “…L’agenda di Diana era piena di appuntamenti con veggenti, medium, astrologi, guaritori, chiromanti, cartomanti e rabdomanti…Si dedicava a frequenti sessioni di trattamenti di medicina alternativa, inclusi idrocolonterapia, riflessologia, aromaterapia, agopuntura e ipnosi”. Tutto questo, a quanto pare, per tentare di superare l’infelicità causata dai tradimenti dell’allora principe Carlo. Solo che, in questo modo, Lady Diana sarebbe finita in guai peggiori, arrivando a delegare le decisioni più importanti al responso dei tarocchi e alle chiacchiere dei medium.
Per esempio l’esperto Richard Fitzwilliams, citato da SkyNews.com, ha ricordato che, secondo la commentatrice reale Tina Brown, sarebbe stato l’astrologo Felix Lyle a convincere Lady D a collaborare alla stesura del libro “Diana. Her True Story” di Andrew Morton. Sembra che Lyle conoscesse anche James Colthurst, amico della principessa che fece da tramite con l’autore della biografia. “Fu un atto esplosivo, che diede avvio alla fase distruttiva della guerra tra i Galles. Quando il matrimonio si disintegrò [la principessa] si sottopose a diverse pratiche olistiche per avere supporto. Quelli che avevano a che fare con Diana hanno fatto un bel po’ di soldi…”, ha sentenziato Fitzwilliams. Lady D avrebbe, almeno in parte, perso il controllo della sua vita, forse persino di se stessa a causa della dipendenza da guaritori e medium.
"Un grido d’aiuto"
Diana avrebbe avuto l’abitudine di ospitare medium, sensitivi e guaritori a Kensington Palace. “Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta [Diana] frequentava persone di ogni tipo. Entravano e uscivano, non so cosa ci facessero lì, ma a giudicare dalla situazione, si tratta di un grido d’aiuto”, ha detto una fonte citata nel libro “Diana In Search of Herself. Portrait of a Troubled Princess” (1999) di Sally Bedell Smith. L’insider ha colto nel segno: Lady Diana avrebbe avuto necessità di essere ascoltata, capita e rassicurata. Questa fascinazione verso l’occulto, però, sarebbe stata alimentata da due fattori: un’inclinazione personale e alcuni membri della royal family.
“[Diana] era una delle persone più sensibili dal punto di vista spirituale che io abbia conosciuto”, ha scritto la guaritrice Simone Simmons nel volume “Diana. The Last Word” (2017). “Credeva profondamente in Dio, nel bene e nel male, che per lei non erano semplici parole, ma forze potenti che influenzano tutti noi”. Tuttavia sarebbe stata anche “la persona più insicura che abbia mai incontrato. Quella sofferenza interiore la portò a cercare sollievo e conforto in alcuni modi molto insoliti, non c’era trattamento che, prima o dopo, non avesse provato. Alcuni erano di indubbio beneficio. Altri erano pura ciarlataneria. Alcuni erano decisamente dannosi”.
Nonostante il suo forte interesse verso questi temi Lady Diana non avrebbe compiuto da sola il passo decisivo verso la dimensione esoterica. Secondo Richard Fitzwilliams sarebbe stata Sarah Ferguson, nel 1986, a presentare a Diana la prima astrologa che sarebbe diventata la custode dei suoi segreti, ovvero la famosa Penny Thornton. La duchessa di York, ha rivelato l’esperto, “era aperta all’uso delle pratiche New Age come terapie…Sappiamo che, sebbene Diana fosse capace di dialogare con gli altri, era profondamente insicura e infelice. Da qui la fiducia in guaritori e affini”. La principessa si sarebbe messa in contatto con lei e, spiegandole i suoi problemi, le avrebbe detto: “Volevo solo vedere se c’è una luce alla fine del tunnel”.
"Non ci credeva completamente"
Il rapporto di Diana con l’occulto, però, non sarebbe stato del tutto lineare. Nella biografia dedicata a Diana Sally Bedell Smith ha rivelato: “Diana diceva di ascoltare le predizioni astrologiche, ma aggiungeva di non credere totalmente all’astrologia. Si trattava di una direzione, di una suggestione, piuttosto che di qualcosa destinato ad accadere…”.
In particolare, ha riportato Vanity Fair Uk, la principessa avrebbe avuto “una fede forte nella vita dopo la morte”. Sembra addirittura, come ha precisato ancora la Bedell Smith, che Diana abbia tentato di comunicare con il suo ex amante Barry Mannakee, morto nel 1987, con lo zio barone Fermoy (deceduto nel 1874) e con la nonna, la contessa Cynthia Spencer (morta nel 1972). Una sorta di sedute spiritiche guidate dalla medium Rita Rogers.
Non basta: Diana avrebbe persino creduto nella reincarnazione e si sarebbe convinta di essere stata una martire cristiana e una suora nelle sue vite precedenti. Inoltre, stando alla Simmons, “voleva sapere quale sarebbe stato il futuro dei principi William e Harry e chiedeva notizie sulla salute di Carlo, che era per sempre stata per lei causa di grande preoccupazione”. Tuttavia la principessa non avrebbe mai parlato apertamente di questi argomenti, ha precisato la Bedell Smith, “perché temeva di essere considerata pazza”.
Il "fantasma" di Diana
Dopo la morte di Diana, avvenuta il 31 agosto 1997, si è verificato un fenomeno interessante. Alcuni personaggi legati al mondo dell’occulto hanno dichiarato di ricevere messaggi della principessa dall’Aldilà. Per esempio, nell’ottobre 2020, lo “spettro” di Diana avrebbe “chiesto” a Simone Simmons di avvertire il principe William: “Harry è succube di Meghan. Devi salvarlo prima che sia troppo tardi”, ha riportato il settimanale Oggi.
Nel dicembre 2022, invece, la sensitiva Jasmine Anderson ha rivelato al Daily Star di aver ascoltato le confidenze di Diana, la quale sarebbe “tanto arrabbiata” per il trattamento che Meghan avrebbe ricevuto a corte, ma anche “orgogliosa” dei Sussex, in particolare del principe Harry, che sarebbe “un padre meraviglioso”.
Insomma da persona che chiedeva un responso sul futuro Diana sarebbe diventata, secondo qualcuno, una specie di spirito che invierebbe vaticini (a ben vedere piuttosto confusi e contraddittori) ai suoi familiari. Naturalmente non c’è nulla di paranormale, anche perché non risulta che i cosiddetti medium siano mai stati in grado di dimostrare le loro asserzioni. Anzi, qualcuno potrebbe aver sfruttato il nome di Diana per ottenere visibilità.
Anche il principe Harry avrebbe sostenuto di essere “in contatto” con la madre, secondo alcuni esperti reali. Nel giugno 2023, durante il programma “Dan Wootton Tonight”, di Gb News, Tom Bower affermò: “Harry ha detto a un amico che crede che Diana stia parlando a Meghan dall’oltretomba. Sono sicuro che ciò sia vero, come del fatto che arrivi dalle labbra di Harry". Poi precisò: “…Meghan è in contatto con Diana e… rassicura Harry che sua madre sia convinta che quel che stanno facendo è giusto e li supporta in tutto ciò che fanno”.
Nel maggio 2024, invece, l’esperta reale Kinsey Schofield dichiarò al podcast di Wootton, “Outspoken Uncancelled”: “Al Giubileo di Platino della Regina quando Harry e Meghan erano in quella stanza, li abbiamo visti sbirciare fuori e pare che [la principessa] Beatrice abbia sentito di sfuggita Meghan dire al principe Harry: ‘Tua madre mi ha parlato questa mattina, durante [la sessione] di yoga ed è davvero felice che siamo qui”. In realtà non è un caso se il duca è stato tenuto fuori dagli esempi di veggenti che sostengono di “dialogare” con Diana. Questi due racconti, infatti, sono solo indiscrezioni mai confermate dai Sussex.
Harry ha affrontato questo argomento una volta, nel memoir “Spare”, ma da tutt’altra prospettiva. Ha raccontato, infatti, di aver chiesto a una veggente di “comunicare” con la madre attraverso una sorta di seduta spiritica: “Non sapevo bene come chiamarla o cosa facesse di preciso, ma solo che affermava di avere i 'poteri'… Dovevo ammettere che c’era una buona possibilità che si trattasse di un imbroglio… Quando… mi sedetti con lei, percepii un campo di energia che la circondava…Mi disse: ‘Tua madre è con te… proprio in questo momento’… Sa che cerchi chiarezza... Dice che stai vivendo la vita che lei non ha potuto vivere, la vita che avrebbe voluto per te’”.
In fondo il duca non ha fatto nulla di diverso rispetto a Lady Diana: ha cercato, nel posto sbagliato,
le risposte (comunque introvabili) alle grandi domande della vita, alla sofferenza e al senso di vuoto che, spesso, diventano inaccettabili non solo per quanto sono profondi, ma anche perché risultano tragicamente comuni.
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