"Scorta di champagne". J. K. Rowling sbeffeggia il boicottaggio trans

L’autrice della saga di Harry Potter tranchant nei confronti di chi ha promesso il sabotaggio della nuova serie originale sul celebre mago

"Scorta di champagne". J. K. Rowling sbeffeggia il boicottaggio trans

Va avanti senza sosta la crociata del mondo trans contro J. K. Rowling. Dopo le polemiche sul videogioco “Hogwarts Legacy”, il mondo LGBT è tornato a farsi sentire contro la scrittrice in occasione dell’annuncio della nuova serie originale tratta dai romanzi di Harry Potter che uscirà sul nuovo servizio streaming Max in un arco di dieci anni. Ma la penna dell’amata saga fantasy non sembra particolarmente preoccupata dagli assalti degli haters. Anzi, la sua risposta è a dir poco tranchant.

J. K. Rowling deride i sabotatori

Coinvolta come produttrice esecutiva nella serie annunciata da Warner Bros. Discovery, J. K. Rowling ha riservato un tweet al vetriolo a chi ha trascorso gli ultimi giorni a proclamare boicottaggi e sabotaggi di ogni tipo.“Notizie terribili che mi sento in dovere di condividere”, ha esordito la scrittrice con una grande dose di ironia:“Gli attivisti stanno cercando di organizzare l'ennesimo boicottaggio del mio lavoro, questa volta della serie televisiva di Harry Potter. Siccome uomo avvisato è mezzo salvato, ho preso la precauzione di mettere via una grande scorta di champagne”. Il messaggio è chiaro: a prescindere dai proclami pomposi dei soliti integralisti, i tentativi di boicottaggio non pregiudicheranno in alcun modo il successo della serie. Alla faccia dei soloni che credono di conservare la verità in tasca in nome dell’ossessione woke.

“L’impegno di Max nel preservare l’integrità dei miei libri è importante per me”, aveva confermato la Rowling in seguito all’annuncio della serie: “Non vedo l’ora di fare parte di questo nuovo adattamento che consentirà di approfondire i dettagli, un’opportunità offerta solo da una serie televisiva di lunga durata”. Schiena dritta da parte del responsabile dei contenuti di HBO sul coinvolgimento dell’autrice britannica e sui possibili impatti negativi sulla serie, a partire dalle scelte per il cast:“Questi sono discorsi che si fanno su internet, molto sfumati e complicati, qualcosa in cui non entreremo. La nostra priorità è quello che c’è sullo schermo. La storia di ‘Harry Potter’ è incredibilmente positiva e riguarda l’amore e l’accettazione di sé. Questa è la nostra priorità: cosa c’è sullo schermo”. Con buona pace degli estremisti del mondo arcobaleno.

Se diversi attori (furbacchioni) della saga cinematografica di “Harry Potter” hanno preferito prendere le distanze da J. K. Rowling per le sue posizioni – Daniel Radcliffe in testa – la scrittrice ha incassato il sostegno di diversi interpreti.

L’ultimo in ordine di tempo è Jim Broadbent“penso che lei sia fantastica” – ma l’intervento più muscolare è stato sicuramente quello di Helena Bonham Carter: “Penso che sia stata perseguitata”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ralph Fiennes: l’interprete di Voldemort ha definito l’indignazione contro la Rowling “disgustosa” e “spaventosa”.

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