Chiara Ferragni da Fabio Fazio è stata se stessa: lo aveva promesso e in questo non ha riservato sorprese. È stata quella che da due mesi, da quando è tornata ad affacciarsi su Instagram, ma senza permettere agli utenti di commentarla, cerca disperatamente di dimostrare quella "buona fede" di cui si è riempita la bocca durante tutta la sua permanenza nello studio di Che tempo che fa. Una permanenza, a onor del vero, molto risicata, che non ha raggiunto al netto nemmeno la mezz'ora e che non ha offerto alcuno spunto. Ma, appunto, Ferragni è stata se stessa, l'influencer che ogni mossa che fa in questo momento è utile come ombrello in caso di rinvio a giudizio per l'inchiesta della procura di Milano.
Le persone hanno frainteso, non hanno capito: lei è in buona fede e pensava di non aver fatto niente di male. Questa, in poche parole, la sintesi della sua intervista: repetita iuvant, dicevano i latini, e forse in questo modo lei pensa di convincere gli italiani di aver agito compiendo solo un errore di comunicazione. O meglio, magari li convincerà che a sbagliare siano stati loro, che hanno frainteso e capito male, mentre lei agiva animata solo da buoni sentimenti. Ma questo copione, ormai, sa di stantio: dal 15 dicembre, ogni volta che parla, ripete lo stesso discorsetto. L'intervista al Corriere della sera e quella da Fabio Fazio, che certo non sono state ficcanti come qualcuno avrebbe sperato, sarebbero state un'ottima occasione per lei per scendere qualche minuto dalla fortezza e mostrarsi davvero per quello che è, una volta per tutte, senza filtri e risposte preimpostate.
Chiara Ferragni da Fabio Fazio non ha detto perché, sebbene da parte sua non ci sia stata alcuna donazione, ha dichiarato di sostenere l'ospedale Regina Margherita di Torino. E no, fare pubblicità gratuita, come dicono i suoi avvocati, a un ospedale pubblico non è fare beneficenza. Non ha spiegato perché, se era convinta di agire un buona fede, da quando Selvaggia Lucarelli ha fatto emergere dubbi sul caso, ha bloccato la parola "Balocco" dai suoi commenti, quando ancora si potevano lasciare.
Non ha detto perché non ha fatto lei stessa una donazione all'ospedale, dando all'azienda dolciaria una cifra di tasca sua: a maggio 2022, non a dicembre 2023, dopo lo scoppio del caso. Ferragni non ha spiegato per quale ragione, quando tutti i principali media rilanciavano la notizia del "pandoro benefico" con i ricavi utili per sostenere la causa dell'ospedale, le sue aziende non hanno rettificato e corretto.
Ma, soprattutto, Ferragni non si è mai sinceramente scusata: il che non significa chiedere scusa per un fraintendimento ma farlo perché tante persone, anche genitori con bambini oncologici, hanno acquistato i suoi pandori perché indotte a credere in qualcosa che non esisteva. Ecco, forse potrebbe partire da qui la prossima volta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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