Il Natale di Lady Diana si può dividere in due grandi momenti, quello precedente e quello successivo alla separazione da Carlo, vero spartiacque della sua breve vita. Il primo è caratterizzato dall’atmosfera asfissiante di Sandringham, rallegrata solo da William e Harry. Il secondo da una cupa solitudine che accompagnerà la principessa fino al suo ultimo Natale nel 1996.
Gaffe a Sandringham
Nel 1981 Lady Diana trascorse il suo primo Natale a Sandringham con la royal family. A quanto pare nessuno l’avrebbe informata del tradizionale scambio di regali buffi e poco costosi. Così la giovanissima e inesperta Diana donò alla principessa Anna un maglione di cashmere. La cognata, invece, le fece trovare sotto l’albero un portarotolo di carta igienica. Forse in quel momento Diana si sentì in imbarazzo e fuori posto, ma imparò presto la lezione. Nel 1982 regalò a Sarah Ferguson un tappetino per il bagno leopardato.
Quel terribile Natale del 1981
Purtroppo per Diana i problemi con i nuovi parenti, con l’ambiente royal e le sue regole non si fermarono a una piccola gaffe con i regali. Sempre durante quel Natale del 1981 accadde una tragedia che avrebbe potuto cambiare le sorti della monarchia. A rivelarlo, nel documentario “Diana Confidentiel” (mandato in onda sulla tv francese il 23 agosto 2022) è Andrew Morton, l’autore della celebre e scandalosa biografia della principessa: “Quel Natale [Diana] era incinta e litigò violentemente con il marito Carlo. In seguito alla discussione, disperata, si è lanciata giù dalle scale”. Fu la regina Elisabetta a trovarla in terra, dopo molte ore, poiché al momento dell’incidente a Sandringham non vi sarebbe stato nessuno. Lady Diana aspettava il principe William. “Per fortuna né la madre né il bambino hanno subìto danni”, ha ricordato Morton.
L’atmosfera “opprimente” di Sandringham
Stando ai racconti di chi l’ha conosciuta, Lady Diana avrebbe detestato Sandringham. In proposito l’ex chef di corte Darren McGrady ha raccontato: “Sandringham per lei era molto opprimente. C’erano tante persone lì, la famiglia reale al completo con figli e nipoti e lei non poteva rifugiarsi in nessuna stanza per avere un po’ di pace e di privacy. L’unica possibilità era quella di andare a camminare da sola nel parco e io gliel’ho visto fare tante volte quando era a Sandringham”. Quello che Diana considerava una sorta di supplizio non sarebbe durato per molti anni ancora. McGrady ha aggiunto: “Finché i figli erano piccoli si sacrificò, ma quando le cose tra lei e Carlo precipitarono non se la sentì più di affrontare quella lunga giornata in compagnia degli altri reali”.
La “tortura” della bilancia
Non bastava l’atmosfera soffocante di Sandringham. Lady Diana avrebbe dovuto sopportare ben altro, per esempio la strana e ormai famosa tradizione della bilancia, risalente a Edoardo VII. Tutti i membri della royal family e gli ospiti di Sandringham devono pesarsi all’arrivo a Palazzo e alla fine delle Feste, per vedere se e quanto sono ingrassati. L’aumento del peso è direttamente proporzionale al gradimento del cibo e, in senso più ampio, della compagnia. Il peso ideale da raggiungere sarebbe 3 libbre, cioè 1,3 chilogrammi. Naturalmente si tratta di un gioco, una consuetudine divertente che nessuno prenderebbe sul serio. Per Lady Diana, però, questa tradizione si sarebbe trasformata in un supplizio: i suoi disturbi alimentari non le avrebbero permesso di partecipare allo scherzo con leggerezza. Ma, a quanto sembra, nessuno si sarebbe preso la briga di comprendere il suo disagio, forse neanche la Regina.
Una piccola ribellione
Forse è proprio nella prospettiva della ribellione a un clima familiare ritenuto insopportabile e a usanze considerate antiche, polverose, asfissianti, che dovremmo leggere la piccola ribellione al protocollo di Lady Diana, nel Natale 1990. La principessa arrivò alla St Mary Magdalene Church con un abito viola, che avrebbe dovuto indossare in un’altra occasione di quelle festività, lasciando a casa il vestito già pronto per la tradizionale funzione religiosa del 25 dicembre. Fece colpo sui fotografi, come sempre, sprigionando quel magnetismo che riusciva ad affascinare chiunque. Forse quella fu una delle occasioni, prima del divorzio, in cui la principessa si rese conto di poter creare un suo stile, lontano da quello dei Windsor e che la rendesse riconoscibile. Aveva tutte le carte in regola per potersi reinventare e trovare, finalmente, se stessa.
L'ansia di tornare a Londra
Le Feste del 1991 non andarono meglio. L'ex bodyguard della principessa del Galles, Ken Wharfe, raccontò in proposito al People: "Quel Natale Diana si limitò a trascorrere il tempo in cucina con lo chef o con le persone come me, nella speranza che il tempo passasse in fretta e potesse tornare a Londra". Fu "un purgatorio per lei".
Senza William e Harry
Quasi sicuramente le feste di Natale più tristi per Lady Diana furono quelle trascorse senza William e Harry, dal 1992, anno della separazione ufficiale da Carlo, al 1996, il suo ultimo Natale prima della morte, avvenuta il 31 agosto 1997. La Regina, in rispetto alle regole del protocollo, avrebbe bandito la principessa da Sandringham e imposto ai nipoti di restare accanto al padre per Natale. Nel 1992 Diana avrebbe passato il Natale ad Althorp con il fratello Charles Spencer. Nel 1993 sarebbe stata parzialmente riammessa a Sandringham per la Vigilia e la messa del 25 dicembre. A ora di pranzo, però, sarebbe tornata a Kensington Palace prima di prendere un aereo per Washington, dove l’aspettavano degli amici. Anche a Natale del 1994 la principessa si sarebbe riunita ai Windsor, ma sembra sentisse di non essere più la benvenuta. Nel 1995 rimase da sola a Kensington Palace, confidando agli amici quanto per lei fosse diventato “intollerabile” andare a Sandringham e trovarsi circondata da facce ostili, soprattutto dopo l’intervista alla Bbc. Per fare in modo che il 25 dicembre passasse il più rapidamente possibile, la principessa avrebbe preso dei sonniferi e dormito quasi tutto il giorno. La solitudine fu l’unica compagna di Diana anche durante le sue ultime Festività nel 1996.
La solitudine della principessa
Ogni Natale, secondo le indiscrezioni, la principessa pretendeva che i suoi collaboratori tornassero a casa dalle famiglie. Una tenera premura nei loro confronti, un gesto di empatia da parte di chi conosce troppo bene la solitudine: “Capitava che le lasciassimo qualcosa di pronto nel frigorifero. È triste da ricordare, ma è successo davvero.
Diana era sempre sola a Natale”, ha ricordato con rammarico l’ex chef di corte Darren McGrady, aggiungendo: “Era sempre molto triste lavorare per Lady Diana. Sapevamo tutti che sarebbe rimasta da sola a Natale, con i due figli obbligati ad andare dalla nonna”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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