"Volevo uccidermi". La confessione di Antonello Venditti

La depressione e l'idea di farla finita: qual è stato il racconto Antonello Venditti del suo passato, l'importanza di Lucio Dalla e come è tornato a sorridere

"Volevo uccidermi". La confessione di Antonello Venditti
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Una confessione a tutti gli effetti in cui sono emersi aspetti molto importanti e significativi di quando era più giovane: Antonello Venditti, il celebre cantautore romano oggi 75enne, ha raccontato nel salotto di "Domenica In" di fronte alla padrona di casa Mara Venier quale fosse il suo stato d'animo all'inizio degli anni Ottanta ringraziando l'indimenticato e indimenticabile amico Lucio Dalla che lo ha salvato dall'idea di togliersi la vita.

Il racconto di Venditti

"Abbiamo dei lati molto simili. Lui mia ha salvato", ha raccontato alla Venier e al pubblico in studio. Alla domanda su cosa intendesse per "salvato", Venditti ha spiegato che uno dei problemi più gravi della vita di molte persone, tra cui il suo, è stata la depressione. "Provoca solitudine e a quell'idea di suicidio che sembra diventata comune ma non deve essere così. Lui se ne accorse nel 1980", ha dichiarato il cantatutore quando si trovava in uno dei momenti migliori della sua carriera. "Lui capii che dovevo andare via da Roma e mi portò a Carimate, vicino Milano, dove c'erano due studi di registrazione dove tutti volevano andare, e li mi ha curato".

Il tentato suicidio

Venditti racconta quel periodo a Carimate dove poteva frequentare Fabrizio De Andrè, Lucio Dalla, Pino Daniele e i Pooh. "La sera stavamo insieme, ci confrontavamo", ma poi ecco che il male ha preso il sopravvento e nonostante una vita più attiva lontano da Roma non riusciva a smettere di pensare al suicidio. "L'idea malvagia di volerla fare finita non mi era passata. Io mi volevo uccidere con la macchina ma sapevo guidare talmente bene che poi non mi è riuscito", ha confessato a Mara Venier. "C'era un mal di vivere".

Come è tornato a sorridere

Per fortuna, però, la luce in fondo al tunnel è poi arrivata. "Sai come mi è passato? Si guarisce con l'amore ricevuto, percepito. Io sono guarito veramente al Circo Massimo quando la Roma ha vinto lo scudetto, avevo la sensazione che non ci fosse distonia tra me e gli altri", partecipando ai festeggiamenti e al concerto conseguente. "Non mi piacevo, non mi accettavo, nessuno è perfetto. Mi dovevo accettare anche con i miei difetti ma tendevo alla perfezione", ha spiegato il cantautore romano sul male che lo attanagliava.

Come spesso capita e lo ha raccontato lo stesso Venditti per quanto

accaduto sulla sua pelle, chi vuole la perfezione ed ha a che fare con la depressione è estremamente fragile. "Lucio lo ha capito, è stato mio grande amico e mi ha poi fatto ritornare a Roma trovandomi la casa".

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