Addio a Willie Landels, inventò la pubblicità del Campari

Scomparso all'età di 94 anni il primo editore di Harper's & Queen diventato poi Harper's Bazaar. Creativo unico, sue le campagne pubblicitarie del Campari

Addio a Willie Landels, inventò la pubblicità del Campari
00:00 00:00

Willie Landels, il famoso primo editore di Harper's & Queen, è morto all'età di 94 anni. A darne notizia il quotidiano londinese The Guardian. Eclettico e visionario, la sua vita è stata interamente dedicata al mondo del bello, spaziando come designer e artista dalla creazione di riviste alla progettazione di divani. La sua "visione" è stata quella che ha poi ispirato la creazione di Harper's Bazaar. Storica figura di spicco dell'agenzia pubblicitaria J. Walter Thompson, dove si occupò tra i primi della direzione artistica di campagne di prodotti di largo consumo, come il sapone Lux e il Campari, prima di essere chiamato a lavorare nel settore editoriale.

Nato a Venezia nel 1928, figlio di un banchiere scozzese, Reynold Landels e di un'italiana, Carla Manfredi, l'artista è crescito sul Lago di Como. Nel 1946 studiò per alcuni mesi al Liceo Artistico in Brera a Milano, e dal 1947 al 1948 frequentò il Teatro alla Scala di Milano come allievo scenografo. Nel 1947 allestì una mostra personale di collages surrealisti alla Biblioteca Vinciana di Milano e lavorò anche per l'architetto Gio Ponti. Nel 1950 si trasferì a Londra per dedicarsi alla pubblicità. Nel 1965 divenne direttore artistico della rivista di moda della società Queen, fondata nel 1861 e originariamente intitolata The Queen, che fu acquistata nel 1958 dal dirigente editoriale Sir Jocelyn Stevens, che spostò la sua attenzione sulla generazione più giovane.

Ben presto la sua scrittura divenne fondamentale per gli Swinging Sixties, in particolare del gruppo che divenne noto come Chelsea Set. Girò per il mondo mescolandosi a grandi artisti e persone degli alti ranghi dell'aristocrazia che lo accolsero come un amico. Una delle sue frequentazioni più assidue quella con Lord Snowdon e la sua allora moglie, la principessa Margaret, sorella della regina Elisabetta. Nel 1970 i Queen si fusero con Harper's Bazaar diventando Harper's & Queen. Landels fu nominato editore e con la sua creatività lasciò un'impronta indelebile sul nuovo titolo, portando il suo forte talento visivo alla pubblicazione lavorando con alcuni dei più grandi fotografi dell'epoca, da Helmut Newton e Tony McGee (a cui ha dato la sua prima copertina), a Guy Bourdin e David Bailey. Ha anche lanciato le carriere di Anna Wintour e Sir Nicholas Coleridge.

Quando Landels lasciò la pubblicazione nel 1985, Harper's & Queen era diventata una delle riviste più discusse di Londra, un successo sia culturale che commerciale. In un settore famoso per la sua maldicenza, è rimasto amato per la sua natura irrequieta, il suo comportamento calmo e i suoi look distintivi: spesso pantaloni scozzesi e pantofole di velluto verde. Dopo aver lasciato la rivista, ha continuato a lavorare con instancabile energia ed entusiasmo, come artista di rilievo, direttore creativo e designer. Già nel 1965 aveva progettato, per la sua casa, un divano ready-made in materiale poliuretanico.

L'imprenditore Aurelio Zanotta, sempre alla ricerca di idee e forme nuove, lo scoprì e mise il divano in produzione con il nome di Throw Away (letteralmente "da buttare via", in riferimento al costo contenuto e al nuovo materiale di cui era composto). È stato il primo divano nella storia a essere privo di struttura portante e costituito da blocchi incollati tra di loro.

Questo primo esperimento fu la base per tutta una serie di sperimentazioni, in perfetto stile Pop che portarono poi alla realizzazione della poltrona in Pvc gonfiabile Blow (1967) e la Sacco, imbottita di polistirolo espanso (1968). Suoi anche una serie di articoli per la casa dai colori vivaci per il Club 5 Hertford Street di Robin Birley. Lascia sua moglie la giornalista Joséphine Grever.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica