Il petrolio rivede quota 58 dollari

da Milano

Imprevista risalita delle quotazioni del petrolio sopra i 58 dollari ieri a New York, complice il calo delle scorte Usa di greggio nella settimana dell'11 novembre scorso, scese di 2,2 milioni di barili a 321,1 milioni. Un risultato decisamente inferiore alle previsioni degli analisti, che indicavano per la settimana appena trascorsa un rialzo di 1,8 milioni di barili, che ha causato un rialzo dei prezzi di circa un dollaro al barile durante gli scambi al Nimex. Il commissario Ue all’Energia, Andris Piebalgs, ha intanto dichiarato ieri che «una quota significativa dell'aumento delle importazioni americane proviene dagli stock petroliferi dei Paesi europei che partecipano alla vendita coordinata di 60 milioni di barili di petrolio e di prodotti petroliferi decisa in settembre». L’Opec ha inoltre stimato che la domanda mondiale di petrolio nel 2006 crescerà più del previsto. Nell’ultimo bollettino mensile il Cartello petrolifero ha rivisto al rialzo le stime per il prossimo anno a 1,52 milioni di barili al giorno, a 84,8 milioni di barili, in crescita di 0,05 milioni di barili rispetto alle stime precedenti.

Secondo l'Opec, la crescita è legata all'aumento della domanda cinese e al prosieguo della crescita dell'economia nei Paesi più avanzati. Le stime precedenti per l’anno prossimo indicavano una crescita invariata di 1,2 milioni di barili al giorno a 83,3 milioni di barili.

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