Più fondi per la polizia, pagano le assicurazioni

RomaLa Camera avrà solo cinque giorni a disposizione per esaminare e votare la manovra economica in aula. Le lungaggini, ma anche i pasticci, che stanno caratterizzando il passaggio del decreto in Senato si ripercuotono fatalmente sul lavoro dell’altro ramo del Parlamento. La manovra arriva a Montecitorio il 26 luglio, dev’essere votata entro il 30, altrimenti decade. Così stando le cose, è inevitabile il ricorso alla fiducia già annunciato da Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti.
Va intanto avanti il lavoro alla commissione Bilancio del Senato, che ha approvato la «stangata» a carico delle compagnie assicurative. Saranno proprio le assicurazioni a finanziare le modifiche al pacchetto fiscale, i maggiori fondi per polizia, forze armate e vigili del fuoco, e i 50 milioni di euro per Roma capitale. L’anno prossimo l’impatto del prelievo sarà più forte del previsto: 321 milioni di euro. Per la precisione, infatti, le nuove norme sulle riserve tecniche obbligatorie del ramo vita costeranno alle imprese assicurative 88 milioni quest’anno (la tassa scatta nella misura del 50% già con il secondo acconto fiscale di fine anno), ben 321 milioni nel 2011 e 234 milioni sia nel 2012 che nel 2013. Queste cifre serviranno a finanziarie le modifiche fiscali chieste dalla Confindustria e dalle piccole e medie imprese, le nuove risorse da destinare al comparto sicurezza (80 milioni annui per il biennio 2011-2012) e i 50 milioni aggiuntivi per Roma capitale.
Con un emendamento del relatore Antonio Azzollini (Pdl), la commissione Bilancio di Palazzo Madama ha anche approvato una modifica per i cosiddetti «certificati verdi»: il Gse (Gestore servizi energetici) potrà riacquistare la produzione di energia in eccesso, ma la spesa da sostenere nel 2011 dovrà essere inferiore del 30% a quella di quest’anno. Si tratta di un’apertura alle richieste della Confindustria, che si aggiunge alle modifiche sulla riscossione e la compensazione fra crediti e debiti con il fisco. Il pacchetto approvato in commissione cancella, infatti, il limite dei 150 giorni di tempo, scaduti i quali il contribuente avrebbe dovuto versare il 50% della somma richiesta dal fisco (senza tener conto di torti o ragioni). Le imprese potranno anche compensare i crediti vantati presso Pubbliche amministrazioni coi debiti verso l’Erario. Modificato anche il regime sulle compensazioni in presenza di debiti iscritti a ruolo.
Confermato infine lo sblocco degli stipendi e di tutti gli adeguamenti retributivi per i magistrati ordinari, militari, contabili e amministrativi. La loro indennità speciale viene però ridotta del 15% nel 2011, del 25% nel 2012 e del 32% nel 2013.
Ma il nodo politico più difficile da sciogliere verrà affrontato oggi nell’incontro fra il premier Berlusconi e i presidenti delle Regioni. I governatori arrivano all’appuntamento con il presidente del Consiglio e con il ministro dell’Economia Tremonti in ordine sparso: quelli del centrodestra si augurano che dall’incontro possa giungere qualche apertura, quelli del centrosinistra appaiono molto scettici. «Siamo pronti al confronto - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani -, ma i tagli ormai sono stati fatti». Con l’incontro, spiega Roberto Formigoni, è stato evitato uno scontro istituzionale, «ora entreremo nel vivo dei contenuti della manovra». Un testo che è però blindato.

Il governo potrebbe però concedere i fondi per la sanità anche alle Regioni drammaticamente in rosso. A Palazzo Chigi «sarà possibile aprire una riflessione sui numeri», assicura il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto.

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